2015년 6월 1일 월요일

Storia degli Esseni 1

Storia degli Esseni 1


Storia degli Esseni Lezioni
 
Author: Elia Benamozegh
 
PREFAZIONE.
Le Lezioni che ora si pubblicano, risalgono all’epoca per me tuttavia
di dolce rimembranza, in cui mi era dato esporre alcune parti della
_Storia della Teologia ebraica_ ad una eletta schiera di giovani
livornesi, i quali, con perseveranza non comune in questa nostra città
dedita ai traffici, seguirono le mie conferenze per circa tre anni.
 
Queste cose stimava opportuno premettere, a spiegare la forma non
troppo consueta di questa Storia, ed a giustificarla eziandio.
Perciocchè non mancherà taluno, e forse non senza fondamento, il
quale osservi che più acconcia sarebbe stata la forma semplicemente
espositiva. Ma oltrechè per satisfare a questo bisogno sariami stato
d’uopo rifare quasi interamente il mio lavoro, parevami ancora che
ciò non sariasi potuto operare senza compromettere in qualche modo le
sue sorti. Chè il subietto presente sia per sè grave, e forse arido
per i lettori comuni, non vi ha, credo, chi nieghi. L’erudizione
storica, e teologica in ispecie, è cibo di pochi; e per farlo accetto
ai più, sarà forse senza niuna utilità uno stile men disadorno, più
drammatico e vivace quale s’addice a _Lezioni_? I fatti e le idee
che altronde riescirebbero ai schifiltosi indigesti, non divengono
pascolo più gradito, ove ai condimenti si mescano della imaginazione
e del sentimento? Non solo, e il dico a costo di parer puerile, gli
Esseni studiando con amore e con fede, perciocchè in essi intravvedeva
i predecessori della buona nostra Teologia, io sentiva nella nobile
indagine impegnate la Ragione e la Critica, ma la imaginazione altresì
e il sentimento, e spontanea dal labbro sgorgavami la parola viva e
affettuosa. Mai parvemi così vera ed acconcia la sentenza platonica,
non essere il bello che lo splendore e la veste del vero.
 
A che però, diranno altri, venir fuori con questi vecchiumi? Appena
trovano venia presso i comuni lettori le politiche o letterarie
lucubrazioni:qual sorte mai dovrà toccare agli _opliti_ della scienza,
alle scritture gravemente armate, alle dotte e severe indagini della
Storia e della Teologia?La Dio mercè però, questo linguaggio diventa
di giorno in giorno più raro. A dispetto di chi vorrebbe confinare la
mente umana nello studio e nell’amore delle quisquiglie letterarie e
degli arcadici vezzi, come i tiranni invitano il popolo a seppellire
le più generose potenze nelle tazze soporifere di Bacco, di Momo e di
Venere, l’uomo anela a cose più alte. Gli argomenti che, or si può dire
pochi lustri, erano il patrimonio di pochi, diventano ogni giorno più,
quasi comune proprietà. Le menti s’iniziano alle più alte e scabrose
indagini. Libri che altra fiata sariano giaciuti in eterno polverosi
negli scaffali delle Biblioteche, girano adesso per le mani di tutti:
avidamente si leggono, in ogni lingua si traducono: ed ove per mole
e scienza soverchie disdicano ai comuni intelletti, epitomi se ne
fanno e compendi. La scienza si fa piccina per trasfondere la vita nel
popolo, come Elia si contrae sul corpo morto del figlio della vedova, a
comunicargli la vita.
 
La storia presente non solo prende a considerare serio argomento, ma è
parte nobilissima e tema di gran momento nella questione religiosa che
ora preoccupa e divide gli animi nel mondo intero. La _Storia degli
Esseni_ è fonte ricchissima di documenti atti a spiegare l’origine
del _Cristianesimo_; e qualunque concetto di questo si formi, niuno
vi ha che si attenti di negare per la Storia di questa religione, la
importanza dello studio dello essenico Istituto. Perciò tu vedi tutti
i libri che prendono a trattare di quelle origini, assegnare posto
segnalatissimo all’esame dell’Essenato. Parevami dunque non fare,
anche per questo verso, inutile opera, mandando fuori questi miei
pensieri intorno una Scuola tanto studiata e tanto degna di studio;
e sopratutto non venire meno alle leggi di opportunità. Un altro
resultato, o ch’io m’inganno, mi sarà lecito sperare da questo mio
lavoro.Nelle ebraiche scritture da me finora pubblicate, vuoi in forma
polemica come le repliche contro l’antico Leone da Modena e l’illustre
amico professor Luzzatto, vuoi nelle mie Note al _Pentateuco_, vuoi
infine nel mio _Essai sur l’origine des Dogmes et de la Morale du
Christianisme_ premiato dall’_Alliance israélite_ di Parigi, pienamente
soscrissi e, quanto seppi e potei, crebbi forza alla sentenza intorno a
cui convengono non che gli scrittori ortodossi, ma i critici eziandio
più indipendenti, come Munk, Frank e Jost ed altri moltissimi, che,
cioè la Teosofia cabbalistica, che coltivò il nostro gran Pico
Mirandolano, ebbe per antichi rappresentanti gli Esseni e lo Essenato.
Questa Storia è destinata a porgere nuovo tributo a questo gran vero,
mercè un perpetuo confronto che si va facendo fra le une e gli altri.
 
E non meno parevami adempiere all’officio di buon italiano. Che se
ogni individuo ed ogni ceto debbono contribuire, per ciò che lor
spetta, a maggiore onoranza e gloria della Patria comune, perchè
questo dovere non incomberà egualmente agli Israeliti e alla scienza
israelitica? L’Italia ha il diritto di avere una _Scienza ebraica_
filologica, storica, teologica, erudita, quale da gran tempo posseggono
altre Nazioni sorelle; e in special modo la Germania. Ma a chi spetta
principalmente arricchire di questa gemma la sua corona, se non agli
Israeliti per cui l’Italia tanto fece e fa tuttavia? E chi tra gli
Israeliti più debitore di questo giusto tributo se non il Rabbinato? Il
quale in tanto lume di pubblicità, in tanto nobile pugnare di dottrine
e sistemi, in tanto strenuo combattere a trionfo del vero, deve a sè,
all’Italia, al mondo, alle sorti avvenire del genere umano, di alzare
la voce a proclamazione e difesa del suo Credo.
 
Nell’adempire però, nei limiti delle mie scarse forze, a questo
dovere, un pericolo sopratutto mi toccava cansare, quello cioè di
venir meno al rispetto delle altrui opinioni e di religioni dalla mia
diverse. L’ho io sempre felicemente evitato? Certo che costante mio
intendimento fu di fuggirlo, e certo del pari che per le continue e
delicate occasioni che ad ogni tratto mi si paravano dinanzi, ardua
impresa era il superarlo continuamente. Se mai talvolta la parola o
il pensiero suonano, più che non s’addice, liberi e severi, spero non
mi si vorrà apporre a colpa quando si rifletta che tra la tolleranza
fraterna da una parte, e la libertà dello speculare e la veridica
parola dall’altra, angusto e difficile è il calle, e rado è che tu
non pieghi talvolta o a un linguaggio alquanto severo, o a qualche
dissimulazione del vero. Fra i due mali, qual’è il lettore illuminato
che non preferisca il primo? La vera reciproca tolleranza è quella
che sa amare e stimare gli altri, pur serbando intatto il culto delle
proprie dottrine. Anzi, vero amor fraterno non si dà quando alto non
proclamisi ciò che vero si crede. Il primo diritto dei nostri simili, è
quello di udire da noi la verità.
 
Dopo le cose esposte, non mi rimane che a dire intorno i motivi di
questa pubblicazione. Non è sete di onoranza, che scarsa mi riprometto,
sì pel picciol merito dell’opera, come pel poco conto in cui questi
studii si tengono generalmente; non è amor di guadagno, che non si
trova per queste vie; non è vanità letteraria, che più agevolmente
e più sicuramente si può satisfare con più amene produzioni; non è
nemmeno quello che tanti autori protestano, la pressa dei loro amici
che non gli dan tregua se non ne veggono le opere su per le stampe. È
lo stesso motivo che m’indusse a sobbarcarmi spontaneo al ministero
religioso, che mi fe’ e fa lavorare intorno a subbietti difficili,
ingrati, spinosi; senza altro rimerito che il buon testimonio della
coscienza: _l’amore del sapere e della verità_.
 
_Livorno, Maggio 1865._
 
ELIA BENAMOZEGH.
 
 
 
 
INDICE
 
Pag.
 
PREFAZIONE iv
 
LEZIONE PRIMA 1
 
LEZIONE SECONDA 10
 
LEZIONE TERZA 19
 
LEZIONE QUARTA 34
 
LEZIONE QUINTA 45
 
LEZIONE SESTA 66
 
LEZIONE SETTIMA 75
 
LEZIONE OTTAVA 101
 
LEZIONE NONA 119
 
LEZIONE DECIMA 137
 
LEZIONE DECIMAPRIMA 152
 
LEZIONE DECIMASECONDA 185
 
LEZIONE DECIMATERZA 203
 
LEZIONE DECIMAQUARTA 236
 
LEZIONE DECIMAQUINTA 247
 
LEZIONE DECIMASESTA 261
 
LEZIONE DECIMASETTIMA 271
 
LEZIONE DECIMOTTAVA 284
 
LEZIONE DECIMANONA 292
 
LEZIONE VENTESIMA 300
 
LEZIONE VENTESIMAPRIMA 311
 
LEZIONE VENTESIMASECONDA 323
 
LEZIONE VENTESIMATERZA 335
 
LEZIONE VENTESIMAQUARTA 346
 
LEZIONE VENTESIMAQUINTA 357
 
LEZIONE VENTESIMASESTA 368
 
LEZIONE VENTESIMASETTIMA 378
 
LEZIONE VENTESIMOTTAVA 388
 
LEZIONE VENTESIMANONA 399
 
LEZIONE TRENTESIMA 409
 
LEZIONE TRENTESIMAPRIMA 419
 
LEZIONE TRENTESIMASECONDA 430
 
LEZIONE TRENTESIMATERZA 437
 
LEZIONE TRENTESIMAQUARTA 446
 
LEZIONE TRENTRESIMAQUINTA 457
 
LEZIONE TRENTESIMASESTA 468
 
LEZIONE TRENTESIMASETTIMA 478
 
LEZIONE TRENTESIMOTTAVA 483
 
LEZIONE TRENTESIMANONA 495
 
LEZIONE QUARANTESIMA 502
 
LEZIONE QUARANTESIMAPRIMA 512

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