2015년 6월 1일 월요일

Storia degli Esseni 4

Storia degli Esseni 4



divise _Bet_ da _Usim_. Di _Bet_ egli fece _Casa_, _Istituto_,
_Sodalizio_, _Società_; di _Usim_ fece il nome proprio, l’appellativo
istesso di Esseni. Ecco che cosa fece il De Rossi, schiudendo in questa
via la strada a quelli che in processo di tempo la percorsero intiera.
Vi entrò per primo il Fuller, che alla sentenza soscrisse del nostro
Rabbino. Vi entrò quasi ai nostri tempi il Gfroëre, dotto tedesco,
nella celebrata sua isteria, _Critica del cristianesimo primitivo_,
a pagine 347; e tanto reputò la congettura avverata, che precipuo
argomento ne trasse a provare tra le due sètte perfetta, intera
omogeneità di carattere. Convien dire però, o signori, che tale non
sembrasse a parecchi altri, nè di minore rilievo, che delle origini
Esseniche presero a trattare. Io non dirò di altri che il precessero;
ma se ultimo fu, certo non meno formale si pronunziò contro l’asserta
origine Baitusea, l’illustre Franck, che onora in Parigi il nome e la
dottrina Israelitica. Egli, il Franck, nella terza parte dell’opera sua
la _Kabbale_, ou _Philosophie religieuse des Hébreux_, formalmente la
respinge. Io credo che in questa, come in altre cose moltissime, abbia
colto nel segno.No, o signori, fintanto che luce non sarà tenebre, nè
il giorno in notte converso, Baitusei ed Esseni non saranno giammai una
cosa sola, un istituto, un sodalizio. Riflettete all’opinione costante
universa prevalente negli antichi e nei moderni tempi della esistenza
di un individuo, di un eresiarca famoso per nome _Baitos_, fondatore o
vogliam dire caposetta della fazione Baitusea;[5] esistenza, o signori,
che, come vedete, la possibilità perfino ci toglie di scindere, di
notomizzare l’indiviso e personale distintivo dell’eresiarca Baitos.[6]
Riflettete, infine, che i Baitusei non sono tali sconosciuti e
incompresi settarj, che sia lecito alla ventura fantasticare sul conto
loro; che note non ci sieno le lor dottrine, note le divergenze dal
centro ortodosso, noti i caratteri, note le costitutive e naturali
fattezze,[7] e troppo ristretto quindi e troppo angusto il vallo
riservato ad arbitrarii connubii.
 
 
 
 
LEZIONE TERZA.
 
 
Vi dissi, o signori, come il Fuller aveva dapprincipio sottoscritto
alla opinione del nostro De Rossi, e come esso prestò omaggio
alla etimologia Baitusea. Ma che? ben presto s’avvide su quanto
fragile fondamento posasse la preaccennata opinione. Narrò ai dotti
impazienti come il vocabolo Esseni significasse uomini _ritirati_,
_ascosi_, e poco mancò non dicesse solitarj e romiti. Non è difficile
ch’egli dedotto avesse il nome Esseni dal vocabolo _Asam_, che
in ebraico significa ripostiglio; o, meglio, che dalla radice ne
ripetesse l’origine, che l’idea esprime veramente di _tesaurizzare_
e _nascondere_, siccome Isaia (XXIII) aveva detto, di questo
vocabolo giovandosi, _lo ieazer veló iehasen_. La nuova etimologia
del Fuller riunisce ella, o signori, tutte le desiderate condizioni
di credibilità? Rispond’ella a tutte le esigenze grammaticali,
critiche, storiche e dottrinali? Quanto alla prima, io vo’ dire alla
convenienza grammaticale, sarebbe ingiustizia il dirne male. Ben
altre etimologie, e ben altrimenti arbitrarie, furono propalate qual
prezioso e pellegrino trovato. Ma potranno dirsi egualmente contenti
la critica, la istoria, e il genio e l’indole generale delle sètte? La
critica potria invero, ponendoci un poco di buona volontà, chiamarsi
contenta; potrebbe ricordarsi la critica come i Talmudisti dicessero
appellativo glorioso quello di _hobesé bet amedras_, che suona gli
_studiosi reclusi_; come uno tra essi celebratissimo recasse il nome
di Hanen il recluso, _Hanen anehba_; come di parecchi si narri nel
Talmud di Gerusalemme, avere eglino menato della vita gran parte, nel
fondo di una grotta, _tamir bimhartà_: e infine potrebbe con cert’aria
di trionfo notarsi come i diletti di Dio, i suoi servi, i suoi fedeli,
siano detti a dirittura nei Salmi, i reclusi di Dio, i nascosi di Dio.
(_Salmo 83._)
 
Ma che per ciò, o signori? Io ripeterò ciò che parmi aver detto
altre volte. Questi curiosi ravvicinamenti, questi tratti di luce,
queste inaspettate e brillanti conferme, possono, in progresso di
tempo, avere sovrapposto sul fondo primitivo un nuovo senso che nè al
vocabolo ripugnava nè al costume degli Esseni. Ma può esserne stato,
o signori, cotesta la naturale e propria e primitiva intelligenza?
Io non lo credo; e per addurre due potentissime ragioni, ella è, in
primo luogo, la considerazione per me capitale che gli Esseni così
facendo, dissentito avrebbero dall’andazzo comune di ogni setta, la
quale quel nome a preferenza si appone che il genio intimo e la natura
sua propria e il carattere prominente stia a significare, anzichè un
uso o una qualunque consuetudine, per quanto grande e peculiare si
voglia imaginare. Ella è, in secondo luogo, la formale e contradittoria
deposizione della istoria, la quale, siccome a suo tempo vedremo, non
solo della vita reclusa, del genio cenobitico non fa costume proprio
inseparabile dagli Esseni, ma gli Esseni stessi ci addita talvolta
negli affari e nelle transazioni mischiati della umana società, e bella
e grande parte sostenere sì nelle politiche, come nelle religiose
faccende.Il fatto, o signori, la reclusione, la vita cenobitica, cade
qual integral requisito dell’Essenato; e con esso cade la etimologia
del Fuller sur esso fondata. Altra ne escogitò lo Scaligero, e fu
quella di _Santi_. Che ciò significhi il nome di _Esseni_, non oserei
sostenere, comecchè io vada persuasissimo che tra i nomi che recarono
gli Esseni, fu quello di _Santi_; come, da un lato, ne fanno fede
le numerose menzioni che sotto questo nome appunto ne fa il Talmud,
segnatamente là ove si parla della Santa Società, _Keilla caddiscia
di biruslem_; e come, dall’altro, non meno concludenti ne soccorrano
all’uopo i tanti passi degli Evangeli, in cui i primitivi cristiani,
usciti senza meno dagli essenici chiostri, s’intitolano _Santi_; e
_Santi_ è tra i nomi che gli storici attestano avere i cristiani
nei primi tempi recato, molto prima che _cristiani_ si dicessero in
Antiochia.
 
Strana cosa avvenne poi ad un antico padre della Chiesa cristiana, a
S. Epifanio. Non è già che la cognizione della vera e sana etimologia
gli facesse difetto, che anzi egli la conoscea benissimo, egli la
propose, la insegnò; ma non quotando nel possedimento del vero, cercò
il nuovo ed incappò nell’errore. Stava a cuore ad Epifanio, siccome
stette di poi ad altri moltissimi della sua religione, di noverare
il nobilissimo Istituto tra quelli che la chiesa generò nei primi
secoli; di cristianizzare, per così dire, lo Essenato, di svellere
la gloriosissima pianta dal Monte Sion per innestarlo al tronco
cosmopolita del cristianesimo, e questa cara e bella gemma strappare
alla corona di Giuda. Però non rifinirono antichi e nuovi dottori
cristiani di cercare alle loro pretensioni argomento; cercarlo nei
fatti, cercarlo nelle dottrine, e di queste vedremo; cercarlo poi
nell’etimologia, e di questa adesso vediamo. Il primo a dar il segno
della propaganda retrospettiva, fu, come dissi, Epifanio. Egli nel
nome Esseni trovò Iesse genitore di Davide; anzi, in grazia di esso,
il nome di Esseni in quello mutò più alle sue viste affaciente di
_Iesseni_. Gli parve poco. Gli parvero troppo remoti, troppo indiretti
i rapporti coll’oggetto che preso si aveva di mira. Egli osò; e di un
balzo superò ogni distanza, e di un balzo strinse, confuse, identificò
l’Essenato o il Cristianesimo; e quello, come questo, derivò dal nome
di Gesù, e gli Esseni disse da Gesù appellati, siccome quelli che alle
dottrine sue preso avevano ad ubbidire. Dante, o miei giovani, disse in
alcun luogo della Commedia, negarsi talvolta dagli uomini ossequio a
quel _ver che ha faccia di menzogna_; nè la mente errò, così dicendo,
del divino Poeta. Dante, avria potuto dire con egual verità, che
spesso quest’ossequio si concede, si prostituisce a _quella menzogna
che ha faccia di verità_. Ma quella di sant’Epifanio ha ella almeno,
o signori, di verità la sembianza? Io dico che ella reca distinto
il suggello dell’errore, dell’arbitrario. Chi mi sa dire, invero,
quale delle due sue interpretazioni riesca più a udir tollerabile?
È ella forse la prima, è ella quella che da Iesse padre di Davide
l’appellazione ripete degli Esseni? Ma qual rapporto, di grazia, fra
l’antico Betlemmita, e il grande e il dotto istituto degli Esseni? È
ella la seconda che da Gesù, il nome conia di Esseno, di Essenato? Ma
vuol dunque egli, sant’Epifanio, la baia dei fatti nostri? Che un padre
della chiesa, che un Epifanio non voglia soscrivere alla sentenza di
parecchi tra i moderni che Gesù vogliono anzi educato, ispirato nella
società degli Esseni, questo di leggieri si comprende; ma quello che
non si comprende, questo si è, o signori, cioè come ignorasse Epifanio,
che mentre gli Esseni mangiavano, bevevano e panni vestivano, il
modello d’onde tolsero, al dire di lui, a foggiare il nome loro, il
preteso denominatore della setta, giaceva tuttavia latente in grembo al
futuro; ch’è quanto dire che Gesù Cristo non esisteva: e non occorre
aggiungere che, salvo quei rarissimi casi in cui tutto collima ad
attestare la verità di un supposto, non è concesso a chicchessia,
fosse pure un santo, detrarre o aggiungere una jota, siccome egli fa,
veramente nel nome che si vuol decifrare. Or, chi ha egli abilitato
Epifanio a cangiare il nome di Esseni in quel di Iesseni? Ecco, o
signori, le cause, le gravissime cause che ci interdicono lo assentire
alle arbitrarie interpretazioni di Epifanio.
 
Vi fu, o signori, chi accettando la lezione di questo Padre, e
chiamando lo antico sodalizio _Iesseni_ piuttosto che _Esseni_,
una interpretazione v’innesta che ha, se non altro, l’apparenza di
plausibile. Volle il _Nilo_ che Esseni si dicessero nel significato
di Dotti e di Savi. D’onde una siffatta etimologia? Egli vide la
Sapienza denominata nelle sacre scritture col nome implicito di
_Ies_; dico, o signori, implicito, perchè la forma e lo involucro
esteriore suona piuttosto _Tuscia_, comunque universa predomini la
opinione, inchiudervisi qual radice il vocabolo significantissimo
di _Ies_. Che vuol dire _Ies_, o signori?_Ies_ è il vocabolo che
esprime l’Idea più astratta, l’Idea, sto per dire, più idealel’Idea
massimal’_Essere_l’_Essere_ metafisico, incondizionato,
indeterminato, e come direbbe il Rosmini, l’_Ente Possibile_.Ma _Ies_
esprime eziandio, voi già l’udiste, l’Idea di Scienza, di Dottrina, di
Pensiero per eccellenza; attalchè, per una ammirabile e notevolissima
sinonimia, acchiude nel proprio senso il duplice significato di
Essere e di Pensiero. Voi non potreste misurare la immensa importanza
di questo bellissimo trovato filologico senza molte indispensabili
precognizioni filosofiche; che dico? senza alle più alte cime poggiare
della odierna filosofia Alemanna, senz’almeno toccare del rinnovatore
delle filosofiche discipline, di Cartesio, che poneva a base del suo
sistema il famoso _Cogito, ergo sum: Penso, dunque esisto;_senza
risalire almeno a Platone che, nel decimo delle leggi, domandava _che
cosa è l’Essere Primo?_ e rispondeva l’Essere Primo, è l’Ideaè il
Pensiero;senza accennare almeno ai Dottori, i quali videro nel _Ies_
promesso ai giusti in Paradiso, _leanhil oabai_ IES, l’Essere Perfetto
e il Perfetto Pensiero, cioè la _Visione_.[8]
 
È egli questo lavoro, o signori, che intraprendere si possa e compire
tra due parentesi? Il vostro buon senso ha già risposto per me. Io
voglio soltanto che impariate da questo esempio, quale sterminata
latitudine abbracciano le lettere ebraiche; come in fondo ad un oscuro
vocabolo ti si apra non di rado agli sguardi atterriti tale profondo
e smisurato abisso, da darti, al solo vederlo, il capo-giro; come gli
spregiatori di queste _frasche_ pretese, sieno tanto savi quanto il
villano che d’uno sguardo non degna la minutissima polve stellare che
si chiama _Nebulosa_, alcune poche palate anteponendole invece del
suo caro concime. Fatto è, o signori, che _Ies_ adombra l’Idea di una
scienza sublime, di una scienza nella sua perfezione immanente; e chi
solo ne dubitasse potria vedere i più rigidi ed esclusivi gramatici, il Kimhi tra gli altri, nei suoi Radicali.

댓글 없음: