2015년 6월 1일 월요일

Storia degli Esseni 3

Storia degli Esseni 3



Egli è perciò, o signori, che prima meta ci proporremo nelle nostre
ricerche il nome di _Esseni_. Stabilita di questo nome la definizione,
discorreremo delle _origini_ dell’Essenato; cercheremo di stabilire
una data almeno approssimativa del suo nascimento, di additare le
fasi più cospicue della sua esistenza, di seguirne le vestigia più
o meno sensibili pel corso dei secoli. Determinata degli Esseni la
_origine_ e la _Istoria_, parleremo delle loro _istituzioni_ e di tutto
quello che queste concerne, delle _leggi_ loro costitutive, della
loro organizzazione, del loro genio, delle lor costumanze, insomma,
o signori, della loro vita sociale.Dopo la vita sociale, altra vita
non meno della prima preziosa, sarà subbietto delle indagini nostre;
voglio dire, o signori, la loro vita intellettuale; le loro _credenze_,
i loro _dogmi_, i loro _principj_. Qui è, o signori, ove meno
pienamente potremo appagare la nostra sete di cognizioni; qui è ove
una grande lacuna romperà in gran parte il filo coerente della nostra
esposizione; qui è dove chiaro apparirà negli effetti quel sistema
prediletto agli Esseni di sottrarre agli sguardi curiosi parte almeno
delle dottrine più riservate. Qui è ove noi, giunti alla soglia del
tempio, dovremo se non indietreggiare sconfortati, certo non più che
pochi e timorosi passi avanzare nel recinto del Santo, e solo, a così
dire, di sbieco gettare di tratto in tratto qualche sguardo furtivo
per entro alla cortina, che la piena ed intera fruizione ci contende
degli inviolati misteri. Esaurito, o signori, il Dogma, narrata quanto
meglio si può la vita intellettuale degli Esseni, quella prenderemo a
descrivere che pratica o, come dire vogliate, _rituale_ si appella,
ove i riti, la forma del loro culto, il numero, l’indole delle loro
osservanze tutte, l’esercizio pratico delle loro credenze, tutti in
bell’ordine ci si offriranno dinanzi schierati. Noi avremo allora
tutta intera ricostituita la personalità degli Esseni._Esistenza_,
_Pensiero_, _Azione_, tre sommi indivisibili elementi di ogni Ente
morale, che nella _Origine_, nel _Dogma_ e nel _Culto_, ogni volta si
convertono che di Setta o religioso Sodalizio è discorso.
 
Per ora, o signori, del nome degli Esseni.Una falange di dotti
si contenderà la gloria di averne l’appellazione decifrata. Voi
ascoltateli con quella riverenza che si deve all’ingegno, e col
rispetto che esigono le loro fatiche spese a restaurare una gloria che
a voi, giovani israeliti, più che ad ogni altro appartiene. A noi,
il falso dal vero discernere, a noi raccorre gli elementi del vero
disseminati talvolta per entro i falsi sistemi; a noi il rintracciare
in tanta distanza, in tanto pugnare di ostili pareri, il primitivo
e genuino senso del vocabolo _Esseni_.E dove a noi il cielo arrida
propizio, potrò dir di me stesso, come per Laura il Petrarca:
 
Forse avverrà che il bel nome gentile
Consacrerò con questa stanca penna.
 
 
 
 
LEZIONE SECONDA.
 
 
Vi promisi, o signori, che subbietto della presente conferenza
saria stato la origine, il significato di questo nome di _Esseni_,
di quel nome col quale venne la scuola presente invariabilmente
contraddistinta. Aggiunsi, o signori, che molte sono, che sono discordi
le congetture che di questo nome furono in tutti i tempi proposte. Io
vengo ad adempire la mia promessa, vengo a schierarvi in bell’ordine
innanzi le moltissime congetture che nella presente disquisizione il
primato contendonsi.Uomini celebri ci hanno trasmesso delle loro
meditazioni il portato; nomi cari e venerati alla scienza non esitarono
disputare lungamente intorno l’origine di questo vocabolo. Saremo
noi rispetto ad essi più avari di attenzione, di quello ch’essi il
furono verso di noi di lucubrazioni e di veglie? Io dico, o signori,
per voi che nol saremo.Levino, dunque, la voce e ci dicano dei loro
studi il portato. Ci dica per primo il Salmasio in qual guisa egli
giunse a credere il nome di _Esseni_ da quello derivato di una città
e regione che questo nome portava di _Essa_. Ci dica poi il Basnage
su qual fondamento egli la opinione del Salmasio negava, affermando a
dirittura, nulla traccia averci l’antica geografia tramandato della
esistenza della supposta regione. Ci dica, infine, la buona critica
tra il Salmasio che afferma e il Basnage che dinega, chi meglio al
vero si sia apposto. Cel dica, o signori, la Rabbinica Enciclopedia,
e in particolare il Talmud. Cel dica, in secondo luogo, il deposto
degli antichi geografi e l’autorità dei viaggiatori. Cel dica e la
paziente disamina dei Filologi, e la scienza talmudica (e nello
invitarvi a bere con me a questo fonte, nel potere ad autorità invocare
il libro che tanti e tanti ebbero ed hanno in dispetto, difendere io
non mi so da un innocente sentimento di orgoglio, che il rigoroso
ascetismo del Passavanti non temeva qualificare di _santa superbia_):
cel dica il Talmud in quei tanti e concludentissimi passi da me con
grande studio raccolti, ove, ad onta dell’asserzione del Basnage, la
esistenza di una regione così chiamata vien posta in splendidissima
luce. Cel dica il trattato di _Sanhedrin_, ove di due Dottori si
narra che, a determinare le Neomenie e le feste, convenivano insieme
a moltissimi altri, in una spezie di concilio che una città vedeva
allor celebrare, la quale il nome reca veramente di צסיא _Asia_: cel
dica ivi stesso, ove di un altro Dottore si narra R. Meir, il quale
in altra congiuntura si recava nella stessa אסיא _Asia_ all’effetto
medesimo. Cel dica nel trattato di _Mesiha_, ove invitando un Dottore
alla fuga, onde all’obbligo sottrarsi di ministrare a certi offici
edilizj, _Tuo padre_, così gli dicono, _rifugiossi in Asia, e tu
cerca riparo in Laodicea_. Che più, o signori? Cel dicano quei passi
ove, volendo far comprendere ai contemporanei a quali popoli, a quali
terre corrispondono i popoli, le terre nel _Genesi_ rammemorati,
ci offre il più curioso ed interessante spettacolo dei primi degli
iniziali conati che la scienza etnografica andava facendo per organo
dei Dottori, e nuovo lustro e nuovi raggi aggiunge se è possibile
alla loro corona. Il Talmud babilonicoil gerosolimitano, il Comento
perpetuo che si chiama _Medrasce_, opera pur essa Palestinese, la
Parafrasi di Gerusalemme, tutti, o signori, i primi albori ci offrono
della Etnografia nascente, cresciuta, come sapete, ai nostri tempi
gigante; e tutti della presenza attestano della contesa צסיא _Asia_.
L’attesta il Babilonico in _Batra_, laddove ingegnandosi tradurre con
nomi nuovi l’antico _Cheni_, _Chenizi_, _Cadmoni_, da Dio ad Abramo
promessi nella sua discendenza, ci offre nel secondo di questi nomi
il desiderato _Asia_. L’attesta il Talmud di Gerosolima, laddove a
_Cheni_ sostituisce _Asia_,a _Chenizi_ _Apamea_,e _Damasco_ al
_Cadmoni_. L’attesta il Medras alla sezione 44, ove si riproducono
i nomi stessi se non l’ordine istesso del Gerosolimitano. L’attesta
infine il Parafrasta di Gerusalemme, ove il nome istesso ci porge di
Asia, in ciò solo però dagli altri discorde, che lo equivalente egli
ne fa dello antico _Aschenaz_. Innanzi, o signori, a questo bello e
generoso adoprarsi dei Dottori a far convergere al luminoso centro
delle Scritture tutti i rai dello scibile, due pensieri l’animo mio
tutto intero si assorbivano. Io dissi da principio: È egli possibile,
dopo tanti e solenni esempj, più a lungo il divorzio protrarre tra
la scienza e la fede; e protrarlo (lo che è a dismisura più enorme)
sull’autorità fondandosi e sull’esempio degli stessi dottori?
Ripiegando poi l’animo mio verso il subbietto in discorso, io dissi
a me stesso: Volle il Salmasio il nome Esseni da quello di _Essa_
originare.Lo negò il Basnage, e solo il Talmud parve al primo dei
due consentire. Dovrà ella la questione rimanere in pendente? Dovremo
noi la sola autorità del Talmud opporre al Basnage, a costo di udirci
intimare solenne declinatoria? Immaginate voi, o miei giovani, l’ansia
che assalisce il viatore quando, dopo mille disinganni, qualche caro
pronostico gli ripromette la terra vicina? Or bene, tale io mi feci
nella ricerca di una rovina, di una memoria, anzi di un vocabolo
solo. Questo nome, o signori, finalmente spuntò. Non solo _Tolomeo_
asserisce essere stato il nome di _Asia_ particolarissimo alla Frigia,
ma l’autorità eziandio mi soccorse ben tosto di nomi, di autorità
ben altrimenti sonori, che non è in oggi l’esautorato Tolomeo. Egli
fu il celebre orientalista _Klaproth_, che mi mise il primo sulla
buona via. Egli, nella Cronaca caucasiana da esso pubblicata, mostra
lo stabilimento in quelle regioni sino da epoche remotissime di un
popolo detto _Osi_, o meglio _Asi_, come piuttosto crede il suddetto
Klaproth. Non basta. Il Dubois era più esplicito; egli, nel suo _Voyage
autour du Caucase_, questo formalmente ci fa sapere, cioè che il nome
di _Asia_ ha esistito in epoca remotissima, qual denominazione locale
particolarissima della parte settentrionale della catena caucasiana.[3]
Perchè tanto studio a rivendicare la esistenza di tale sconosciuta
regione? Forse, o signori, perché io soscriva interamente alla origine
dal Salmasio immaginata? Il processo del mio dire vi mostrerà che così
non è veramente. E perchè? Perché niuno, che io mi sappia, antico,
originario legame il nascimento della Setta congiunge colle province
dell’Asia minore. Ora, o signori, chi non lo sa? egli è proprio
delle sètte quel nome assumere che più aperto n’esprima il genio, e
il principio nativo, in quella guisa istessa che ognuno di noi quel
nome porta con sè chè recò in sul nascere. E tanto esser dee avvenuto
per quel degli Esseni. E poi, o signori, quante altre e potentissime
ragioni non avversano la ipotesi del Salmasio! L’avversa il costume
che ebbero, sto per dire generale, tutte quante le Sette, di tôrre a
preferenza quel nome o che il fondatore ricordasse, o che più alla
mente pingesse l’indole, il carattere, il genio ideale, anzichè il
luogo, la patria, il paese ove prima ebbe i natali. Così voi dite, o
signori, Platonismo, Epicureismo tra i pagani, e voi leggete tra le
cristiane eresie i nomi di Ario e Nestorio, le dottrine del Triteismo
e del Monoteismo, e tra le filosofiche scuole voi usate rammemorare
l’Idealismo, il Sensualismo, il Panteismo.[4] L’avversano, o signori,
tutte quelle buone e salde ragioni che ci consigliano, come in seguito
vedrete, a preferire diversa sentenza; e finalmente, l’avversa la più
seria, la meno oppugnabile difficoltà che si potria contro un sistema
suscitare. E sapete qual’è?La prova del contrario. Invero, che dicono,
le più antiche memorie della setta? Ove per la prima volta lo storico
con gli Esseni s’imbatte, ove li trova, ove ne nota la prima presenza,
i primi atti, la prima dimora? Altro che Frigia o Bitinia o altra
qualsivoglia gentilesca contrada! E’ sarebbe come chi cercasse fuor di
Roma il Campidoglio, l’Acropoli fuori di Atene, e il cuore umano fuori
del centro vivificatore ove ha stanza ed imperio. La patria naturale,
dirò anzi, necessaria dell’Essenato, è _Palestina_; e Palestina
registra veramente la istoria qual primo teatro della loro storica
apparizione. A Palestina aderirono costantemente gli Esseni, in quella
guisa istessa che la più nobile parte di noi al frale aderisce per
conservarlo in vita sin dove _il militar le fu prescritto_. Egli n’era
l’anima, il genio personificato, condensato, ristretto; quindi tanto
più espressivo: genio nazionale e religioso, ma religioso e ieratico
sovra tutto, per i tempi volgenti a politico sfacelo, e pel predominio
da lungo tempo avverantesi negli ordini ebraici dello spirito sulla
materia, del generale sul particolare, dell’eterno sul temporaneo, del
Cielo sopra la terra. Egli è quindi nel giro della patria Palestinese
che l’origine e il significato dobbiamo cercare del nome di Esseni.
 
Ma per entro agli stessi confini di Terra santa, non è così unanime
il sentire, che tutti in una origine si quietino gli indagatori delle
Esseniche antichità, nei confini di Palestina. Tra le quali, una mi
piace per questa sera considerare, che non piccola fama nè piccolo
stuolo di seguaci si trasse dietro nel consorzio degli eruditi. Chi
il merito vanti del primato non so, ma egli è un fatto però che non
pochi furono di coloro a cui tra gli Esseni e i _Baitusei_, altra
religiosa setta di Palestina, parve vedere una perfetta identità.
L’udì forse per la prima volta l’Italia, e dalla bocca l’udì di un
Ebreo, di un Rabbino, di un Italiano. Egli era il nostro concittadino
_Azaria De Rossi_, o, com’egli si diceva ebraicamente, _Min aadomim_,
che nel secolo decimosesto seppe coltivare con tal successo la storia
e l’erudizione Greca e Romana, che la fama ne corse e dura tuttavia
onorata nel mondo erudito. Or bene, o signori, Azaria De Rossi fu
quello che propose la identificazione perfetta dei Baitusei del Talmud
coll’istituto degli Esseni. Non basta; egli ne vide il nome nel nome
dei Baitusei. Questo nome di Baitusei, si scrive in ebraico _Baitusim_,
o _Betusim_, secondo altra lezione. Or bene, l’occasione era troppo
bella per un ingegnoso etimologista, e il De Rossi non era uomo da
lasciarla fuggire. Egli scrisse in due parti il vocabolo Baitusim;

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