La trilogia di Dorina 12
MAESTRO
Onoratissimo (_accennando alla gola, domanda il permesso di mettersi
il cappello_) Soffro... facilmente.
LUIGI
Faccia, faccia pure. Quell'organo prezioso, merita tutti i riguardi.
MAESTRO
Verissimo! (_si copre_).
NICCOLINO
(_a Luigi, indicando Isabella_) Non c'è male.
LUIGI
Cerchiamo di condurle al Dal Verme, poi si vedrà!
ISABELLA
(_indicando il canapè_) Ma prego, signori, si accomodino senza
complimenti. (_getta via lo strofinaccio che trova sul canapè_) Quella
mia cameriera è tanto disordinata; (_sforzandosi per essere disinvolta,
signorilmente_) Favoriscano, prego: tanto quanto non mi vorranno levare
l'incomodo finchè non torna la signorina!
MAESTRO
(_nel frattempo, senza essere visto, avrà nascosto lo zampone e gli
asparagi sotto il mantello: levandosi il cappello con gran dignità_)
Ho una lezione al Continental... una gran dama straniera...
LUIGI
Ma si figuri, non deve far complimenti, egregio signor Maestro!
MAESTRO
(_c. s._) Allora... rimangano... colla mia signora.
LUIGI
Faccia pure! (_scambio di saluti. Il Maestro va via. Isabella prende
Don Luigi per mano e lo conduce verso il canapè e lo fa sedere_).
ISABELLA
Lì!
LUIGI
(_la tira giù a sedere, imitandola_) Qui!
ISABELLA
(_indicando Niccolino_) Anche il suo amico!
LUIGI
Anche lui! C'è posto per tutti! — Senta, signora Isabella: noi siamo
venuti qui con un grande progetto!
NICCOLINO
Stasera si va al Dal Verme (_si riscalda un po' perchè l'Isabella non
gli dispiace_).
ISABELLA
A sentire la Dobrinsky? Bel divertimento!
NICCOLINO
Si ride.
LUIGI
E poi c'è il ballo! Prendiamo un palco: lei e la signora Dori si
trovano là; io verrò più tardi, (_con serietà ad Isabella_) appena sarò
libero. Ho la noia di un pranzo ufficiale.
ISABELLA
Tanto presto non potrei venire nemmeno io, perchè noi pure, oggi,
abbiamo a pranzo il cavalier Cimozza. Non l'ha mai sentito? Canta
sempre in Russia! è grande amico dello Czar!
LUIGI
Allora restiamo intesi così, e lei lo dice a nome nostro anche alla
signorina.
ISABELLA
La signorina? (_si fa seria e sospira_) sarà difficile!
LUIGI
Cerchi lei di persuaderla. Le dica che il marchese Nicola è arrivato
da Parigi...
ISABELLA
(_interrompendolo vivamente_) Il marchese Nicola? Niccolino? — Allora
è lei il Niccolino della signorina?
NICCOLINO
Io?
ISABELLA
Il promesso sposo, volevo dire?
NICCOLINO
(_con impeto_) Promesso sposo?
ISABELLA
Insomma, quello che la voleva sposare: Edoardo, mi ha detto tutto. —
Edoardo, quello che veniva alla sua villa a dare lezione di pianoforte
alla sua sorellina!
NICCOLINO
(_seccato_) Che sorellina? Io non ho nè sorelline nè fratellini!
ISABELLA
Ah, come sarà felice quel caro angelo quando ritorna a casa! Non
ha fatto altro che pensare a lei, ed aspettarlo colle lagrime e coi
sospiri! Perchè non ha risposto alle sue lettere?
LUIGI
(_guardando Niccolino, significativamente_) Ti aveva scritto?
NICCOLINO
Io non ho mai ricevuto lettere...
ISABELLA
Tre; almeno tre le ho impostate io! — Bravo; è un uomo di cuore e di
onore: così mi piace. Io poi le posso assicurare che la signorina ha
sempre tenuto una condotta modello: può domandarlo anche al signor
Domenico, il nostro portinaio. È vero che in casa nostra, col maestro
Costantini, non si scherza!
LUIGI
Hai capito, Niccolino?
NICCOLINO
(_seccato e inquieto_) Ma io non so niente! È una combinazione: è stato
lui; mi ha detto che la signorina Dori... (_Luigi gli fa un segno:
Niccolino s'interrompe_):
ISABELLA
Non faccia misteri con me; il cuore lo conosco e lo compatisco. Io e il
maestro abbiamo fatto un'immensità di sacrifici, prima di tutto perchè
le vogliamo un bene dell'altro mondo e poi, un talento, una voce!...
come la mia, prima che facessi la bronchite: toccavo il sì, appena
aprivo bocca! (_scampanellata_) Eccola, tanto quanto appena nominata! —
Che giubilo per quell'anima benedetta!... Si nascondino, si nascondino
in fondo che le facciamo un'improvvisata (_Isabella cerca la chiave,
poi esce_).
LUIGI
(_piano e rapidamente a Niccolino_) Non mi hai detto la verità? L'hai
riveduta ancora, dopo che tua madre l'ha licenziata?
NICCOLINO
No, te lo assicuro!
LUIGI
Allora sta attento, Niccolino: io credevo una cosa... molto diversa!
Altro che andare a cena: se ti agguantano, non te ne liberi più!
NICCOLINO
(_vivamente_) Sei stato tu a seccarmi!
LUIGI
L'avevo vista in giro colla signora Isabella; era molto carina e dopo tre mesi di pensione dai Costantini la credevo... educatissima.
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