La trilogia di Dorina 16
DORINA
(_si mette a scrivere in fretta. Intanto Isabella spiega il biglietto
di banca e lo ammira. Dorina quando ha finito di scrivere cerca il
biglietto per rimandarlo; a Isabella_) Dia qui!
ISABELLA
Che cosa vuol farne?
DORINA
Restituirlo sul momento: dia qui!
ISABELLA
Scusi, ma in queste faccende delicate io non mi posso arbitrare,
senza prima aver sentito il capo della famiglia. (_verso l'uscio della
cucina, chiamando_) Maestro!
DORINA
Quel denaro!... quel denaro!... Non sa: è un insulto al mio onore!
ISABELLA
Faccia un po' il piacere! I denari non hanno mai insultato nessuno!
(_chiamando c. s._) Maestro!... Tartaruga!
SCENA VII.
MAESTRO e DETTE, poi LUIGI.
MAESTRO
(_colla solita voce rauca_) Avevo... appena messe sul fornello a
friggere...
ISABELLA
La signorina...
DORINA
(_interrompendo_) Il maestro non c'entra, come non c'entra lei! quel
denaro... (_alla parola denaro il maestro fa un movimento espressivo_)
non è suo!
ISABELLA
Eh, quanto strepito! rimettiamo la questione al giudizio di _Salamone_!
La signorina vuol tornare al suo paese e piantar la scuola.
MAESTRO
La... scuola?...
ISABELLA
E non pagare i propri debiti. Ho diritto o non ho diritto di tenere
questa somma in garanzia?
MAESTRO
Pienissimo diritto...
DORINA
In nome di Dio... datemi quel denaro!... Quel denaro lo voglio... quel
denaro!
LUIGI
(_sulla porta, cercando cogli occhi Niccolino, si ferma e, non
vedendolo, fa un gesto di maraviglia: fa un passo verso i coniugi
Costantini, poi si trattiene. Dorina non lo vede. Essa stringe
convulsamente la lettera: la sua timidezza è scomparsa, si avvicina
all'Isabella minacciosa, cogli occhi scintillanti. Il Maestro prova
quasi un senso di timore_).
DORINA
Lo voglio, capite? Lo voglio! — Prendete me, fate di me tutto quello
che volete, ma quel denaro no! — È suo! è suo!
MAESTRO
(_vedendo Luigi, salutando e balbettando quasi macchinalmente_) È un
onore per la mia famiglia...
DORINA
(_vedendo Luigi fa per spiegargli ciò che è accaduto; poi prende sul
tavolo la lettera di Niccolino e la dà a Don Luigi; fa per parlare
ma non può; si sforza, balbetta, e prorompe in uno scoppio di pianto
cadendo sopra una seggiola_).
LUIGI
(_avvicinandosi e prendendo la lettera_) Signorina, si calmi, (_a
Isabella e al Maestro_) Cos'è accaduto?
ISABELLA
Legga e vedrà: io non trovo che ci sia niente da disperarsi!
MAESTRO
(_fiuta in aria, poi fa capire dalla faccia e dai gesti che deve
bruciare qualche cosa in cucina e scappa via_) Brucia!
LUIGI
(_dopo aver letto, fra sè_) Taccagno come la zia. (_forte_) È ancora
un ragazzo! I ragazzi sono crudeli e... (_ammirando i capelli ed il
collo di Dorina che piange col capo chino_) sicuro non apprezzano...
non capiscono... (_la bellezza di Dorina lo mette in orgasmo; con
passione_) Si confidi con me che non sono più un ragazzo! (_mostrandole
la punta di un baffo_) Vede?... Vede? ce n'è di bianchi!
ISABELLA
(_va alla tavola e mentre parla distende la tovaglia, ecc._) Cosa sia
successo, non saprei. L'ho trovata in convulsioni; e anch'io ho la
pelle d'oca! Capirà; si deve far onore alla propria firma; e il maestro
in quanto a onore è un... fenomeno! — Sempre in alto la bandiera dei
Costantini!
DORINA
(_voltandosi con impeto a Luigi, mentre Isabella continua ad
apparecchiare la tavola_) C'era lei... sì!... era presente lei, quando
voleva offrirmi il suo nome, la sua mano! E adesso per difendermi,
per salvarmi mi butta in faccia 500 lire! Questo è tutto il suo amore!
_Sempre_, mi aveva detto, _sempre si ricordi_!...
ISABELLA
(_c. s._) Oh! per questo la signorina ha ragione; il suo amico è un
infido!
LUIGI
(_ha sempre guardato con crescente orgasmo la Dorina e fa capire
che gli piace sempre di più — levandole una forcellina dai capelli_)
Guardi, non le faccia male!... (_fra sè_) bellissimi capelli: come ha
fatto a resistere, bravo Niccolino!
ISABELLA
(_ha cercato i piatti e le posate e non trovandole va a prenderle in
cucina_).
LUIGI
(_uscita Isabella si avvicina più vivamente a Dorina: cerca di
prenderle le mani dicendole con orgasmo e con passione_) Quel cretino
di Nicola, non merita i suoi sospiri e le sue lacrime!
DORINA
(_con impeto: come scattando_) Il suo denaro! Glielo voglio rimandare
ad ogni costo!
LUIGI
Sì, benissimo!
DORINA
Ma questa gente me lo ha rubato!
LUIGI
Non importa, si calmi, (_prendendole una mano e accarezzandola_)
provvederemo.
DORINA
Me lo faccia restituire!... Glielo rimandi lei... mi aiuti ad uscire
da questa casa... non mi resta che vendermi o buttarmi dalla finestra!
LUIGI
Non dica simili enormità; non voglio (_le prende con violenza le mani e
quasi l'abbraccia_) Vedrà che io... si calmi... non voglio più vederla
piangere! (_asciugandole gli occhi col fazzoletto_) Questi occhi sono
troppo belli! Vedremo di fare qualche cosa... (_con slancio: vinto
dalla bellezza di Dorina che così commossa, fremente, gli piace anche
di più_) farò tutto per lei!
DORINA
(_sempre c. s._) Sì... sono disposta a tutto... ma la sua elemosina
(_alludendo a Niccolino_) no!... mi rivolta l'anima, no, mai!
LUIGI
Brava! Vediamo dunque, vediamo: che cosa si può fare?
DORINA
Non so... Non ho più nessuno al mondo!
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