2015년 4월 29일 수요일

La trilogia di Dorina 20

La trilogia di Dorina 20


NICCOLINO
 
Cosa volete che mi secchi? Che giorno può mai venire in cui sia più
seccato di questo? Io sono ricco quanto mi basta. Ma se voi partite
stasera, io non so più che cosa farò. Sì, Dori, è proprio così! Io del
mondo sono stufo, stufo, stufo. Mi annoio a Parigi come a Roma, come
a Milano. Mi ricordo la prima sera che vi ho sentita a Torino: ero in
uno stato tale di _spleen_, da battere la testa contro le colonne! Poi
mi era parso che Luigi vi facesse la corte, e ho voluto ricominciare
anch'io, perchè mi divertivo a ingelosirlo. E così a poco a poco, senza
accorgermene, ho subìto voi, ho subìto il teatro, fino al punto di
vivere anch'io della vostra vita, di voi, della _Carmen_. Ma sapete
che quando vado a passeggio, guardo e leggo gli avvisi del teatro,
come se ci fosse qualche cosa di mio? Sapete che sono amico del vostro
direttore di scena? del macchinista del _Costanzi_? Lasciate almeno
che venga a Napoli anch'io.
 
DORINA
 
Siete troppo geloso, troppo sospettoso, troppo lunatico.
 
NICCOLINO
 
Non voglio perdervi. Non voglio lasciarvi a Napoli sola!
 
DORINA
 
Non voglio, non voglio. Non avete nessun diritto, caro Nenè.
 
NICCOLINO
 
Tant'è, non dovete partire; dovessi commettere qualunque pazzia.
 
DORINA
 
(_ridendo_) Meno male che le vostre dichiarazioni me le fate in un modo
molto lusinghiero. Ho timore, Nenè, che sareste insopportabile in tutti
i modi.
 
NICCOLINO
 
(_non risponde, resta quasi immobile, fisso in un pensiero Dorina
non ha dato nessuna importanza all'esclamazione di Niccolino_).
 
 
SCENA V.
 
DON LUIGI (_abito nero e cravatta bianca_) SANTANERA (_abito nero
e cravatta bianca_), DETTI. SANTANERA è un bel giovanotto elegante,
dal tipo aristocratico.
 
 
LUIGI
 
(_stringendo la mano a Dorina, gravemente e con paterna affettuosità_)
Presa la medicina?
 
DORINA
 
Sì, Luigi: nove gocce.
 
LUIGI
 
Brava! (_le bacia la mano, poi saluta Niccolino_) Ciao! (_a Dorina_)
Feroce la belva?
 
DORINA
 
(_ridendo e rispondendo a Luigi mentre stringe la mano a Santanera_)
Ferocissima.
 
SANTANERA
 
(_ammirando Dorina_) Splendida!
 
DORINA
 
Mi sento così, così...
 
SANTANERA
 
(_stringe la mano in silenzio a Niccolino, il quale risponde in
silenzio, rimanendo fisso nel pensiero di prima_).
 
DORINA
 
Sapete, Santanera, come è stato cattivo? (_indicando Niccolino_) In un
impeto tragico ha stracciato l'_Italie_ col vostro articolo.
 
SANTANERA
 
(_serio, lentamente, prende un altro giornale che aveva in tasca e lo
dà a Dorina_) Lo avevo promesso alla marchesa Maranzani: lo dò a voi.
Alla marchesa ne porterò un altro domani.
 
DORINA
 
Grazie!
 
SANTANERA
 
Ci abbandonate e siete ilare, sorridente.
 
DORINA
 
(_con un sospiro_) Vi rimpiangerò a Napoli.
 
LUIGI
 
Salutatemi il Duca.
 
SANTANERA
 
Scialarda e gli altri, verranno alla stazione.
 
LUIGI
 
(_con gravità_) Ci sarà tutto il vostro pubblico; tutta Roma. I vostri
amici, i vostri ammiratori, li vostri adoratori!
 
DORINA
 
Come sono buoni! troppo buoni con me.
 
GIUSEPPINA
 
(_che era uscita, rientra_) Il pranzo è pronto, signora.
 
DORINA
 
Non vi dico di venire di là perchè oggi c'è un disordine da far paura.
 
LUIGI
 
(_guardando l'orologio_) Aspetterò. Stasera ho una seduta agli
uffici, importantissima. Ma pranzerò in fretta.
 
DORINA
 
Fo presto anch'io a pranzare. Poi, non ho fame.
 
SANTANERA
 
(_che è andato vicino alla porta dalla quale deve passare Dorina,
levando dalla tasca una busta con un ritratto_) Non ho voluto lasciarvi
partire senza il mio ritratto.
 
DORINA
 
Oh, grazie. Com'è bello! Ma siete più carino voi! (_guardando di
dietro_) Non mi avete scritto niente?
 
LUIGI
 
Sì; guardate lì. (_comicamente sospirando_) Si conserva la negativa?
 
DORINA
 
(_sfiorandogli il viso amabilmente col ritratto, come percuotendolo_)
Scioccone! (_va via ridendo_).
 
SANTANERA
 
(_con un sospiro, seguendo Dorina collo sguardo_) Un _bijou_!
 
LUIGI
 
(_serio, a mezza voce, come pensando tra sè_) Un _bijou_!
(_sospirando_) di molto valore!
 
 
SCENA VI.
 
LUIGI, NICCOLINO, SANTANERA.
 
 
SANTANERA
 
(_gira per la stanza, guarda tutto, poi si avvicina al pianoforte_).
 
NICCOLINO
 
(_ad un tratto, scuotendosi e come risolvendosi si avvicina a Luigi e
gli dice, senza essere udito da Santanera_) Sentiamo, legislatore, che
cosa diresti se io volessi sposare la Dori?
 
LUIGI
 
(_fa un movimento brusco, poi tra il diplomatico e il sentenzioso_)
È per lo meno inutile sposare una donna quando non è... (_con fine
malizia_) necessario. È Alessandro Dumas che parla.
 
NICCOLINO
 
(_con collera sorda_) Ma quando invece...
 
LUIGI
 
Capisco!... Alessandro Dumas non ha detto niente! Ma ti dico io che
faresti uno sproposito!
 
SANTANERA
 
(_trova uno spartito_) Oh la _Carmen_! La divina _Carmen_! (_mentre
Niccolino e Luigi parlano fra di loro, Santanera facendo passare lo
spartito, suonerà a caso i motivi più noti della_ Carmen).
 
NICCOLINO
 
(_continuando il suo discorso con Luigi_) Molti hanno fatto uno sproposito simile al mio e sono felicissimi.

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