La trilogia di Dorina 20
NICCOLINO
Cosa volete che mi secchi? — Che giorno può mai venire in cui sia più
seccato di questo? — Io sono ricco quanto mi basta. Ma se voi partite
stasera, io non so più che cosa farò. Sì, Dori, è proprio così! Io del
mondo sono stufo, stufo, stufo. Mi annoio a Parigi come a Roma, come
a Milano. Mi ricordo la prima sera che vi ho sentita a Torino: ero in
uno stato tale di _spleen_, da battere la testa contro le colonne! Poi
mi era parso che Luigi vi facesse la corte, e ho voluto ricominciare
anch'io, perchè mi divertivo a ingelosirlo. E così a poco a poco, senza
accorgermene, ho subìto voi, ho subìto il teatro, fino al punto di
vivere anch'io della vostra vita, di voi, della _Carmen_. Ma sapete
che quando vado a passeggio, guardo e leggo gli avvisi del teatro,
come se ci fosse qualche cosa di mio? Sapete che sono amico del vostro
direttore di scena? del macchinista del _Costanzi_? Lasciate almeno
che venga a Napoli anch'io.
DORINA
Siete troppo geloso, troppo sospettoso, troppo lunatico.
NICCOLINO
Non voglio perdervi. — Non voglio lasciarvi a Napoli sola!
DORINA
Non voglio, non voglio. Non avete nessun diritto, caro Nenè.
NICCOLINO
Tant'è, non dovete partire; dovessi commettere qualunque pazzia.
DORINA
(_ridendo_) Meno male che le vostre dichiarazioni me le fate in un modo
molto lusinghiero. Ho timore, Nenè, che sareste insopportabile in tutti
i modi.
NICCOLINO
(_non risponde, resta quasi immobile, fisso in un pensiero — Dorina
non ha dato nessuna importanza all'esclamazione di Niccolino_).
SCENA V.
DON LUIGI (_abito nero e cravatta bianca_) — SANTANERA (_abito nero
e cravatta bianca_), DETTI. — SANTANERA è un bel giovanotto elegante,
dal tipo aristocratico.
LUIGI
(_stringendo la mano a Dorina, gravemente e con paterna affettuosità_)
Presa la medicina?
DORINA
Sì, Luigi: nove gocce.
LUIGI
Brava! (_le bacia la mano, poi saluta Niccolino_) Ciao! (_a Dorina_)
Feroce la belva?
DORINA
(_ridendo e rispondendo a Luigi mentre stringe la mano a Santanera_)
Ferocissima.
SANTANERA
(_ammirando Dorina_) Splendida!
DORINA
Mi sento così, così...
SANTANERA
(_stringe la mano in silenzio a Niccolino, il quale risponde in
silenzio, rimanendo fisso nel pensiero di prima_).
DORINA
Sapete, Santanera, come è stato cattivo? (_indicando Niccolino_) In un
impeto tragico ha stracciato l'_Italie_ col vostro articolo.
SANTANERA
(_serio, lentamente, prende un altro giornale che aveva in tasca e lo
dà a Dorina_) Lo avevo promesso alla marchesa Maranzani: lo dò a voi.
Alla marchesa ne porterò un altro domani.
DORINA
Grazie!
SANTANERA
Ci abbandonate e siete ilare, sorridente.
DORINA
(_con un sospiro_) Vi rimpiangerò a Napoli.
LUIGI
Salutatemi il Duca.
SANTANERA
Scialarda e gli altri, verranno alla stazione.
LUIGI
(_con gravità_) Ci sarà tutto il vostro pubblico; tutta Roma. I vostri
amici, i vostri ammiratori, li vostri adoratori!
DORINA
Come sono buoni! troppo buoni con me.
GIUSEPPINA
(_che era uscita, rientra_) Il pranzo è pronto, signora.
DORINA
Non vi dico di venire di là perchè oggi c'è un disordine da far paura.
LUIGI
(_guardando l'orologio_) Aspetterò. — Stasera ho una seduta agli
uffici, importantissima. Ma pranzerò in fretta.
DORINA
Fo presto anch'io a pranzare. Poi, non ho fame.
SANTANERA
(_che è andato vicino alla porta dalla quale deve passare Dorina,
levando dalla tasca una busta con un ritratto_) Non ho voluto lasciarvi
partire senza il mio ritratto.
DORINA
Oh, grazie. Com'è bello! Ma siete più carino voi! (_guardando di
dietro_) Non mi avete scritto niente?
LUIGI
Sì; guardate lì. (_comicamente sospirando_) Si conserva la negativa?
DORINA
(_sfiorandogli il viso amabilmente col ritratto, come percuotendolo_)
Scioccone! (_va via ridendo_).
SANTANERA
(_con un sospiro, seguendo Dorina collo sguardo_) Un _bijou_!
LUIGI
(_serio, a mezza voce, come pensando tra sè_) Un _bijou_!
(_sospirando_) di molto valore!
SCENA VI.
LUIGI, NICCOLINO, SANTANERA.
SANTANERA
(_gira per la stanza, guarda tutto, poi si avvicina al pianoforte_).
NICCOLINO
(_ad un tratto, scuotendosi e come risolvendosi si avvicina a Luigi e
gli dice, senza essere udito da Santanera_) Sentiamo, legislatore, che
cosa diresti se io volessi sposare la Dori?
LUIGI
(_fa un movimento brusco, poi tra il diplomatico e il sentenzioso_)
È per lo meno inutile sposare una donna quando non è... (_con fine
malizia_) necessario. È Alessandro Dumas che parla.
NICCOLINO
(_con collera sorda_) Ma quando invece...
LUIGI
Capisco!... — Alessandro Dumas non ha detto niente! Ma ti dico io che
faresti uno sproposito!
SANTANERA
(_trova uno spartito_) Oh la _Carmen_! La divina _Carmen_! (_mentre
Niccolino e Luigi parlano fra di loro, Santanera facendo passare lo
spartito, suonerà a caso i motivi più noti della_ Carmen).
NICCOLINO
(_continuando il suo discorso con Luigi_) Molti hanno fatto uno sproposito simile al mio e sono felicissimi.
댓글 없음:
댓글 쓰기