2015년 4월 29일 수요일

La trilogia di Dorina 14

La trilogia di Dorina 14


NICCOLINO
 
(_leggermente_) Oh, signorina, non ne ho mai dubitato; come non dubito
de' suoi trionfi; sarà presto? E dove?
 
DORINA
 
È molto incerto ancora... (_con un brivido, pensando al Businello_)
se canterò! (_calmandosi, con voce bassa, balbettando_) Sa?... sono
rimasta sola... la mia povera mamma...
 
NICCOLINO
 
No, non ho saputo niente!... Me ne dispiace moltissimo! (_distratto,
guarda ancora verso la finestra ha freddo_) Coraggio!... non parliamo
adesso di malinconie. (_avvicinandosi con galanteria e mettendo un
braccio sul divano in modo di toccare anche Dorina_) Dunque?... che
cosa mi voleva dire?
 
DORINA
 
Voleva spiegarle... come sono venuta in casa del maestro Costantini!
 
NICCOLINO
 
Per studiare il canto? Brava: bisogna slanciarsi all'estero! Lasci
fare a me. Quando sarà il momento le farò io la _claque_! Ha fatto
benissimo.
 
DORINA
 
Sì?... Davvero?... (_ancora con un brivido, pensando al Businello:
poi fermandosi e tornando timida come prima e commossa_) Allora...
le dirò... come l'ho avuta (_con amarezza_) questa buona idea! Subito
dopo licenziata, il maestro Costantini è venuto al nostro albergo per
sentirmi la voce. Ebbi (_con amarezza ironica_) un grande successo;
tale che poi il maestro correva apposta a Lugano per darmi lezione e
quando... (_si ferma con un singhiozzo_) Allora mi ha subito scritto:
«Venga a Milano, che ha un tesoro in gola!» Invece non avevo altro che
qualche migliaio di lire alla Cassa di Risparmio! Prima di accettare,
mi sono presentata come istitutrice in un'altra casa; ma ero troppo
giovane!... In verità non mi volevano perchè la Marchesa mi aveva
scacciata.
 
NICCOLINO
 
(_sempre leggermente_) E allora si è decisa per il teatro!
 
DORINA
 
(_animandosi_) Allora sono corsa a Milano dove ero attratta da una
speranza... speranza? da una sicurezza che avevo nel cuore! Del
mondo non avevo veduto che la mia casa, e la casa di sua madre: io
ancora credevo a tutto e... Ecco, questo volevo dirle. Ma ora non so...
(_tornando timidissima_) lei mi ha agghiacciata. È un altro... con me.
 
NICCOLINO
 
(_con importanza, sospirando e arricciandosi i baffetti_) Pur
troppo, signorina Dori: la bella poesia se ne va con gli anni e
coll'esperienza.
 
DORINA
 
(_maravigliata_) Cogli anni?
 
NICCOLINO
 
Adesso si vive tanto in fretta! Basta un giorno per invecchiare.
 
DORINA
 
(_vivamente_) Sì... basta un'ora, una parola; (_con passione_) ma basta
anche una parola per rivivere!
 
NICCOLINO
 
(_si alza, tra sè_) Ahi ahi! Credesse ancora di farsi sposare? (_guarda
verso la finestra: forte_) Eh, le parole!... le parole che fanno
rivivere... (_tira su il colletto del paltò_).
 
DORINA
 
(_guardandolo_) Ma io non capisco più... È proprio lei?... lei?
 
NICCOLINO
 
(_con un sospiro_) Che vuole! non si può rimanere Niccolino tutta la
vita! (_ride sinceramente_) Si ricorda quanto chiasso si faceva? Mah!
(_cantarellando sull'aria di Madama Angot_) Beati i dì dell'innocenza!
(_guarda ancora, poi va alla finestra_) Sfido io! era aperta! (_nel
chiuderla si fa male ad un dito e lo succhia arrabbiato_) Che razza di
finestre!
 
DORINA
 
(_rimasta ferma, in piedi, a guardarlo_) Se si è cambiato lei, scusi,
io sono sempre la stessa.
 
NICCOLINO
 
Certo, signorina, perchè no?
 
DORINA
 
(_con uno slancio di passione_) Perchè lei non mi stima più: lo vedo,
lo sento, non mi... (_vorrebbe dire: «ama» ma non lo dice_) non mi
stima più! Che cosa le hanno detto sul conto mio?
 
NICCOLINO
 
Niente; proprio niente. È la condizione medesima delle cose. Capirà:
quando un uomo acquista la responsabilità delle proprie azioni... pur
troppo, deve ragionare.
 
DORINA
 
Ma non ha capito ancora? Non vede come aspetto una sua parola buona?
E per parlarle così, come parlo io a lei, devo essere in uno stato
di esaltazione e di disperazione! No, non è più il caso di riguardi.
(_con voce alta, chiara, vibrata_) Sa che cosa mi ha detto poco fa un
farabutto, un certo Businello, che avevo veduto due volte? Sa che cosa
ha avuto il coraggio di propormi, come condizione indispensabile alla
mia scrittura? Di diventare... la sua amante!
 
NICCOLINO
 
Oh, è forte!
 
DORINA
 
Tanto forte, che sotto quel colpo, sono rimasta come pazza dalla
collera e dal ribrezzo. (_con forza: risoluta_) Io non voglio vendermi
e voglio continuare a vivere: come si fa?
 
NICCOLINO
 
(_impacciato, dopo aver guardato verso l'uscio col desiderio di
andarsene_) Prima di tutto, parliamo francamente, perchè, in certo
modo, mi accusa di...
 
DORINA
 
(_interrompendolo_) Non l'accuso, anzi tutto il torto è mio. Ma non
posso più fare l'istitutrice, non voglio essere l'amante del signor
Businello, e domando a lei che mi voleva dare il suo nome, le domando:
come si fa?
 
NICCOLINO
 
(_nel camminare inciampa nello strofinaccio d'Isabella: lo solleva
colla punta del bastoncino e lo butta lontano_) Le dirò... dare
consigli è un affar serio. Aiutarla, volentieri, fin dove posso
arrivare... ben volentieri: ma... (_distrattamente_) Ma perchè invece
non abbandona i sogni chimerici, scusi, sa, se parlo schietto, e torna
a casa sua?... Da sua... (_sta per dire: «da sua madre»_).
 
DORINA
 
(_con un grido di dolore_) A casa mia?... ma non ho più la mamma!...
È morta la mamma.
 
NICCOLINO
 
Oh scusi!
 
DORINA
 
Gliel'ho detto, e se n'è dimenticato! La mamma, la mamma, oh se ci
fosse ancora la mamma, la mia povera mamma! (_scoppia in lagrime e si
butta e piangere singhiozzando sul canapè_).
 
NICCOLINO
 
(_un po' commosso si avvicina a Dorina coll'aria compunta_) Scusi,
signorina... Sono dolentissimo; sono rimasto così colpito, così
confuso...
 
DORINA
 
(_continua a piangere_).
 
NICCOLINO
 
(_fra sè_) Ancora al vecchio repertorio! E Luigi (_guardando verso
la porta_), canaglia! (_forte_) Via, si calmi! (_seccato_) La prego,
non pianga più, le ho domandato scusa!
 
DORINA
 
(_subito, asciugandosi gli occhi in fretta, umile e supplichevole_)
Ecco... non piango più; sì, sì, sono tutti sogni, tutte chimere.
Lavorerò; ma bisogna poter andar via da questa casa... (_con un grido_)
Mi salvi lei!... mi salvi, le giuro che non le peserò nella vita! Ho
ribrezzo a star qui sola; ho paura! Mi conduca via, dove vuole, che non mi veda più nessuno... lavorerò.

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