La trilogia di Dorina 18
SCENA III.
DORINA e NICCOLINO.
DORINA
(_è assai mutata — ha ormai un tutt'altro tipo — un tipo eccentrico
di artista originale, ma sempre molto fine e molto signorile. Ha
pure una pettinatura strana, originalissima: è pettinata con tutti
i capelli raccolti sulla testa attraversati da un grosso spillone. —
Vestito ricco e bizzarro: tiene addosso una gran pelliccia o una gran
casacca, perchè si dà l'aria di avere sempre freddo e di essere sempre
un pochino ammalata — ha in mano le violette_).
DORINA
Ah, Nenè; — siete voi? (_gli porge mollemente tutta la mano. Vedendo
il giornale stracciato_) Lasciate vedere, Nenè. (_con dolore e stupore
affettuoso_) Oh, _L'Italie_; l'articolo del Santanera! (_cerca fra
i pezzi del giornale mentre si siede sul sofà, rannicchiandosi con
attucci civettuoli e languidi_).
NICCOLINO
Finitela: sono in uno stato di rabbia, di... vi vorrei sbranare!
DORINA
(_sorridendo con comico terrore_) Oh!
NICCOLINO
Come il vostro giornale!
DORINA
(_come sopra_) Che c'è di nuovo, Nenè?
NICCOLINO
(_stizzito_) E non chiamatemi Nenè! — Adesso che mi avete messo questo
nome, per tutta Roma non sono più altro che Ne-nè!
DORINA
(_scrollando il capo e sorridendo con mestizia_) Presto... non vi
chiamerò più in nessun modo. Bella Roma, addio! (_sospira_) Si parte.
NICCOLINO
(_si contiene a stento, mostrandosi in fiera lotta tra il dolore e il
furore_).
DORINA
(_solleva il fazzolettone di trine che ha al collo, mette le viole
nello scollato del petto, poi le ricopre ancora, mettendoci le mani
sopra con un attuccio da bimba_) Siete contento, Nenè?
NICCOLINO
(_con uno slancio appassionato_) Non partite, Dori; ve ne supplico!
DORINA
Oh come si fa? Ho promesso al Duca e bisogna andare!
NICCOLINO
(_con voce sorda_) L'avete promesso al tenente Mattìa, che è qui, che
farà il viaggio con voi!
DORINA
(_con meraviglia tranquilla_) È qui? il Mattìa?
NICCOLINO
(_prorompendo_) Ma non fatene le meraviglie perchè...
SCENA IV.
GIUSEPPINA, con un piatto d'argento con sopra una bottiglia d'acqua,
una piccola bottiglietta contagocce, un piccolo bicchierino, e DETTI.
GIUSEPPINA
Signora: la sua medicina.
DORINA
Oh, no, pietà di me; è tanto cattiva!
GIUSEPPINA
Ma le farà bene, signora.
DORINA
(_prende il piccolo bicchierino_) Nenè: un po' d'acqua.
NICCOLINO
(_con un riso forzato e la mano tremante le versa l'acqua_).
DORINA
(_indicandogli la medicina e porgendo il bicchiere_) Nove gocce, non
di più.
NICCOLINO
(_versa c. s._)
DORINA
Nove gocce solo!... Basta!... Basta!... (_beve, poi pestando i piedi
e scotendo le braccia_) Presto!... presto!
(_Niccolino e Giuseppina corrono a cercare la piccola scatola dei
dolci. La trova Niccolino e la porta a Dorina che ne mangia in
fretta_).
GIUSEPPINA
Comanda altro, signora?
DORINA
Che fai adesso? — E tutta questa roba?
GIUSEPPINA
Di là non ho potuto ancora far niente! La biancheria, le gioie... Non
so come si potrà partire stasera!
DORINA
(_con fermezza, pur conservando il suo fare dolcemente languido_)
Tanto, bisogna partire: si partirà! (_Giuseppina va via_).
NICCOLINO
(_con voce sorda, ma supplichevole_) Avete sentito? Non c'è nemmeno il
tempo necessario. Aspettate domani.
DORINA
(_lo guarda, scrollando il capo con civetteria; piano, cantarellando_)
Non si può...
NICCOLINO
(_con impeto d'ira appassionata_) Tutto per quel soldataccio!
DORINA
Oh Nenè! Vi proibisco di fare l'Otello! Non vado a Napoli per il
Mattìa, lo sapete, ma per il Duca. Povero Duca!... Tanto buono!
(_ridendo_) Io gli devo molto e desidera che mi fermi a Napoli in
questi giorni che sono libera (_socchiudendo gli occhi mollemente,
come rapita in estasi_) Napoli... il mare... Oh Paradiso... Napoli!...
Napoli!... Napoli!
NICCOLINO
Siete perfida! Siete bugiarda!
DORINA
Nenè!
NICCOLINO
Andate a Napoli col Mattìa!
DORINA
Mi seccate poi: vi dico che non ne so niente.
NICCOLINO
L'ho veduto io.
DORINA
(_con meraviglia_) Oh, è a Roma?
NICCOLINO
Ma se era qui adesso! L'ho veduto uscire!
DORINA
(_risentita_) Nenè: non è carino ciò che fate. Sorvegliare la gente
dietro le porte!
NICCOLINO
Sì; ero là e l'ho visto uscire! Ero là e per poco non gli sono saltato addosso!
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