2014년 9월 3일 수요일

Il Concilio 1

Il Concilio 1


  IL

                               CONCILIO

                                  DI

                      F. PETRUCELLI DELLA GATTINA




                                MILANO

                          E. TREVES, EDITORE

                                 1869.




                              IL CONCILIO

                                  IL

                               CONCILIO

                                  DI

                      F. PETRUCELLI DELLA GATTINA




                                MILANO

                          E. TREVES, EDITORE.

                                 1869.

Quest'opera, di proprieta, per l'Italia, dell'Editore E. Treves di
Milano, e posta sotto la salvaguardia della Legge per la proprieta
letteraria.

                            TIP. E. TREVES.




                                INDICE

                 CAP.                         PAG.

                  I.                            5

                 II.                            7

                III.                           10

                 IV.                           13

                  V.                           17

                 VI.                           19

                VII.                           21

               VIII.                           24

                 IX.                           26

                  X.                           28

                 XI.                           30

                XII.                           34

               XIII.                           38

                XIV.                           40

                 XV.                           43

                XVI.                           44

               XVII.                           47

              XVIII.                           49

                XIX.                           55

                 XX.                           56

                XXI.                           58

               XXII.                           60

              XXIII.                           62

               XXIV.                           63

                XXV.                           66

               XXVI.                           68

              XXVII.                           69

             XXVIII.                           71

               XXIX.                           74

                XXX.                           77

               XXXI.                           80

              XXXII.                           83

             XXXIII.                           86

              XXXIV.                           90

               XXXV.                           94

              XXXVI.                           98

             XXXVII.                          101

            XXXVIII.                          105




                              IL CONCILIO




I.


Sinodo a Costantinopoli, sinodo a Pietroburgo, sinodo a Belgrado,
sinodo in Irlanda, Concilio ecumenico a Roma. La Chiesa, di
temperamento linfatico, e tutta in moto.

Questo fatto straordinario produsse, di contraccolpo, alcune
preoccupazioni nel mondo laico, e le potenze cattoliche le provarono
alla lor volta.

Il principe di Hohenlohe e stato il primo a ben considerare questo
argomento ed a richiamarvi l'attenzione degli altri Governi. L'Italia
s'e tosto allarmata; e la scossa si e comunicata alla Francia, al
Belgio, al Portogallo, all'Austria e persino alla Prussia. La sola
Inghilterra ha conservato la sua calma, per la ragione che il suo papa,
sir Gladstone, ha conceduto indirettamente ai cattolici del Regno-Unito
piu che tutti i Concilii e i Concordati con Roma abbiano loro mai
conceduto,--e per giunta la liberta. La Spagna non ha preso la parola,
ma lo fara. Pel momento, essa ha ben altre gatte a pelare: i partigiani
dei Borboni e i repubblicani, i quali cola, come in Italia, mostrano
quel tatto di opportunita ch'e loro proprio.

L'immenso punto interrogativo che si eleva sulla situazione egli
e questo: La Chiesa si lascera trascinare dalla civilta del
mondo moderno? Ovvero indietreggera? O si immobilizzera nella sua
dichiarazione d'inammissibilita, dicendo: Ne il mio regno ne io siamo
di questo mondo?

Il mistero conservato dai membri della Congregazione direttrice dei
lavori del Concilio e da quelli delle Commissioni speciali produce
una mal celata agitazione tra i Governi europei. L'episcopato, che
deve intervenire all'assemblea, e privo, come tutti gli altri, di
qualunque lume. S'ignorano le materie che saranno presentate alla
discussione de'Padri; ignorasi se questi Padri saranno chiamati a
discutere, o soltanto a sancire de'canoni gia stabiliti prima; se il
potere laico sara invitato ad assistere ai dibattimenti, non essendo
stato preventivamente interrogato intorno alla convocazione del sinodo;
e con qual titolo, con quali facolta, i rappresentanti delle potenze
parteciperebbero alle deliberazioni.

Malgrado le affermazioni contrarie, gli Stati cattolici rappresentati a
Roma hanno fatto qualche passo per essere illuminati su questi diversi
problemi. Ma non ottennero alcuna soddisfazione, sotto il pretesto che
gli atti delle sezioni non erano ancor terminati e che il programma non
era ancora pronto.

E siamo a questo punto.

Si domanda inoltre: quali saranno le tendenze del Concilio? in qual
senso saranno le sue risoluzioni? e sotto qual forma verra fatta
la proclamazione dei canoni? Il sinodo si occupera di dogma o di
disciplina?

Il potere laico avra diritto di censura, di osservazione, di
emendamento? I vescovi sono convocati come rappresentanti delle
diocesi, ovvero come mandatarii del papa presso queste diocesi? Avranno
essi un voto deliberativo e il diritto di respingere le proposte che
offendono la loro coscienza? La votazione si fara per nazione o per
individuo? Il popolo cattolico, che deve accettare come infallibili i
decreti del Concilio, come e per mezzo di chi vi sara rappresentato,
poiche i vescovi non hanno preventivamente ricevuto il loro mandato
nei comizi de'fedeli, o nei sinodi diocesani o provinciali? Il potere
papale sara superiore o subordinato al potere costitutivo de'Padri?...
Sono questi ed altri i quesiti, che il mondo cattolico si pone innanzi,
e sui quali i Gabinetti stessi paiono ansiosi di ricevere una risposta.

Ma la Corte di Roma si tace.

Ha essa ragione di tacere? E c'e ragione d'esserne ansiosi?

Diciamolo a prima giunta; il silenzio e forse sconveniente, ma
l'apprensione e fuor di luogo.

Una riunione di teologi non e ne un Congresso di diplomatici, che
tiene in mano la pace e la guerra; ne un Parlamento doganale, ne un
Congresso di economisti, che possono, al postutto, influire colle
loro deliberazioni sulla prosperita d'una nazione. I canoni di Roma
non s'imporranno come i cannoni della Francia s'imposero all'Austria
a Solferino, e come quelli della Prussia s'imposero alla Germania a
Sadowa. Nondimeno bisogna prenderne atto e tenerne conto, poiche la
Chiesa domina ancora su quella parte della popolazione che i Governi
sottraggono all'istruzione primaria, e su quella che i mariti ed i
padri non sanno tenere entro il santuario della famiglia.




II.


Per apprezzare cio che sara il Concilio ecumenico del 1869, o piuttosto
cio che puo essere, bisogna rivolgere addietro il nostro sguardo e
rammentarci quello che furono i Concilii che lo precedettero. Nella
Chiesa nulla decade, nulla si distrugge. Essa vive del passato; essa
impiega tutte le sue forze a modellare il presente su questo tipo: il
che non vuol dire ch'essa non cammini. La Chiesa si rassegna ai fatti
compiuti ed alle nuove teorie, ma come ad una necessita, e rimanendo
sempre abbrancata ai vecchi principii, come un uomo che stesse in piedi
sopra una zattera rimorchiata da un battello a vapore.

Infatti, egli e soltanto mediante il raffronto col passato che noi
possiamo intendere il significato dell'attitudine della Corte di
Roma in questa circostanza, di fronte al corpo episcopale ed alle
potenze. Non e che interrogando la storia de'Concilii che noi possiamo
indovinare quale estensione la Chiesa attuale intende dare a'suoi
decreti, e quale importanza essa attribuisce a coloro che devono
eseguirli. Questa indagine storica e utile altresi per ricordare
attraverso quali vicissitudini e passata la dottrina romana prima di
costituirsi: non foss'altro, per insegnare a'nostri dottori della 6.ª
Camera con quanta circospezione bisogna giudicare in materia teologica.
E poi, quanti lettori sanno veramente che cosa e un Concilio?... Dopo
questa rassegna, noi potremo cavare l'oroscopo del prossimo Concilio e
presentare le nostre conchiusioni come il verdetto dell'esperienza e
della ragione.

La storia dei Concilii e la storia stessa del cristianesimo, o
piuttosto del cattolicismo, che n'e la burocrazia. La nuova assemblea
dee registrare le perdite, le riforme, i dogmi nuovi, la liturgia
nuova, le concessioni fatte ed ottenute ...--in una parola, la fase
nella quale la Chiesa e entrata, confermando tutto, non distruggendo
nulla, attestando il diritto, ma piegando la testa dinanzi al
progresso, che non risparmia la religione di ieri, piu che non
risparmii la scienza di stamane.

Questi Stati generali del mondo cattolico sono talora assemblee
costituenti, ma piu spesso sono Camere di registrazione. Essi seguono
sempre i grandi cataclismi che scuotono il mondo laico, e che producono
delle rovine nel mondo religioso, gia tarlato.

Vi sono piu specie di Concilii: i provinciali, i nazionali, i
diocesani, e gli ecumenici, ossia generali.

I Concilii particolari, per consueto, si dicono sinodi.

Il numero di queste riunioni non si conosce esattamente. Noi ne abbiamo
notato trecentotrentanove tra quelle che spiccano di piu, senza tener
conto delle due o tre assemblee degli apostoli a Gerusalemme, nel
primo secolo, chiamate da Wathely conferenze, ne di quella riunione di
vescovi a Roma, a cui Pio IX annuncio da ultimo la proclamazione del
dogma dell'Immacolata Concezione.

Oh ben si vede che la Chiesa e ancora molto lontana dal mondo moderno,
in cui l'idea sociale della maternita primeggia sull'idea afrodisiaca
orientale della virginita! La Chiesa e rimasta asiatica.

Di codesti sinodi ve n'ebbero tre nel II secolo, undici nel III, dodici
nel IV, dodici nel V, trentasette nel VI, venticinque nel VII, quindici
nell'VIII, quarantasette nel IX, undici nel X, trentaquattro nell'XI,
ventidue nel XII, quaranta nel XIII, ventisei nel XIV, dieciotto nel
XV, quindici nel XVI, uno nel XVII, cinque nel XVIII, cinque nel XIX.

L'ultimo Concilio tenuto a Parigi fu quello del 1811, per sottrarre
al papa l'istituzione de'nuovi vescovi. V'intervennero novantanove
Padri, presieduti dal cardinale Fesch. L'ultimo sinodo tenuto in Europa
fu, io credo, quello di Nevers o di Langres, nel 1843, per istabilire
l'uniformita della liturgia; e l'ultimo nel mondo e stato quello
d'Australia (1844), per rimondare i costumi e la disciplina.

Tra codesti Concilii, venti sarebbero stati ecumenici, secondo la
Chiesa di Roma. Ma in realta non furono che otto, poiche dopo quello
di Costantinopoli (869), la Chiesa orientale non si mescolo piu con
la latina, ed al nono Concilio ecumenico, detto Lateranense (1122),
convocato da papa Calisto II, l'imperatore d'Oriente e i Padri greci
non intervennero. L'ultimo Concilio ecumenico, secondo Roma, fu quello
di Trento (1545-63).




III.


I Concilii de'quattro primi secoli ebbero per oggetto le cerimonie del
culto, anziche il dogma. I dogmi cristiani nacquero verso la meta del
terzo secolo, nella scuola d'Alessandria, dal miscuglio della filosofia
platonica colle semplici tradizioni degli apostoli. L'insegnamento di
questi dogmi procreo l'eresie, e le eresie stabilirono i dogmi. Da cio
la necessita di convocare dei sinodi per discutere le dottrine che
pullulavano con grande vigore, per accettare le une e respingere le
altre. E percio, nel sinodo di Pergamo (152) si condanno Colarbasio,
gnostico ed astrologo; in Sicilia, Eracleone, il quale insegnava che
il battesimo toglie la possibilita di peccare; a Jerapoli, Teodoto,
conciapelli, che aveva sacrificato agl'idoli, e credeva Gesu un
uomo ordinario; ed altri eretici. A Cartagine, a Roma, ad Arles
furono condannati Novato e Novaziano, che rifiutavano ogni perdono
ai _Caduti_ o _Lassi_; il manicheo Manete, Donato e i donatisti, i
puritani della disciplina; Montano, Marcione, Valentino e le loro sette
gnostiche--specie di mistici sognatori, del resto molto calunniati,
i quali proscrivevano il matrimonio, ma non disdegnavano la comunita
delle donne[1].

Tutti questi sinodi erano specie di _meetings_, pressoche come i nostri
Consigli provinciali, determinati, circoscritti in un luogo e da un
argomento; meno pero il Concilio d'Antiochia contro Paolo di Samosata,
che voleva scalzare il fondamento stesso della nuova religione. Questo
Concilio, tenuto nel 264, condanno l'ardito vescovo, che combatteva il
dogma della divinita di Gesu.

Codeste eresie, codesti dogmi male coordinati, ammessi dagli uni,
contestati dagli altri, mantenevano una viva agitazione nell'Impero,
e disturbavano Costantino, il quale aveva accordato il suo imperiale
favore ai Cristiani per fare dispetto al suo rivale Licinio, sostenuto
dai Gentili. Ma Ario sconvolse tutta la dottrina, e sedusse le
menti. Egli insegnava ≪che il Figlio fu generato, ebbe principio, ed
e di una sostanza diversa da quella del Padre, il quale e eterno;
ch'egli e stato fatto dal nulla, e variabile, e puo anche avere
dei vizi≫. Il popolo correva dietro a questa dottrina, che non era
quella dell'imperatore e dei suoi partigiani. Si tenevano sinodi
contraddittorii. I pagani deridevano il cristianesimo. Costantino
risolse di por fine a siffatta opposizione, che poteva avere delle
conseguenze politiche. Egli fece redigere il simbolo del suo
cristianesimo ufficiale, e nell'anno 325 convoco un Concilio ecumenico
a Nicea nella Bitinia.




IV.


Per impegnare i vescovi a rispondere al suo appello, Costantino li
fece invitare da corrieri particolari, latori della lettera imperiale
scritta da Osio. Poi, lungo tutte le vie, fece approntare cavalli
e carrozze, e mise a disposizione de'prelati il denaro pel viaggio.
Duemila e quarantotto vescovi si recarono all'invito dell'imperatore,
accompagnati da un meraviglioso numero di diaconi e di preti, colle
mogli e figli loro, e di curiosi. Una parte de'Padri era ammogliata.
Il vescovo di Roma, Silvestro I, non v'ando, ≪Questi Padri, dice lo
storico Socrate, erano ignoranti e rozzi≫, in modo che l'imperatore
pose al loro fianco sofisti ed avvocati per dirigerli. La formula
del dogma era pronta, e si comincio a discuterla nelle riunioni
preparatorie.

_Mille settecento e trenta vescovi_ la respinsero, e non parteciparono
al Concilio; _trecento e dieciotto_, piu compiacenti, l'accettarono. La
sessione generale fu fissata.

L'adunanza doveva aver luogo in una sala del palazzo imperiale, poiche
a quell'epoca non v'erano le maestose cattedrali che sorsero piu tardi.
Le chiese, in generale, erano come certe sale odierne di Londra, le
quali, durante la settimana, servono ai balli pubblici ed ai meetings
d'ogni sorta, e la domenica si trasformano in cappelle[2]. V'erano
collocate delle sedie uniformi pei Padri del Concilio, ed una sedia,
allo stesso livello, per l'imperatore, ma in oro massiccio e tempestata
di pietre preziose.

I vescovi entrarono nella sala, e rimasero in piedi. Costantino,
coperto di porpora, d'oro e di gemme, giunse piu tardi, traverso
solennemente l'assemblea, e ando a collocarsi al suo posto in capo
alla sala. Fe' segno ai vescovi di sedere, e sedette. Non v'erano
designati ne presidenti ne segretaria ma, in realta, l'imperatore
diresse le discussioni.

Singolare organo dello Spirito Santo! poiche, a quell'epoca, Costantino
era supremo pontefice de' pagani, non intendeva che imperfettamente il
greco parlato da'vescovi, e non era ancora cristiano.

Valesio tenne nel Concilio le funzioni equivalenti a quelle di Gentz
nel Congresso di Vienna: egli redigette gli atti. Appena furono tutti
seduti, Eustazio d'Antiochia fece un complimento all'imperatore.
Costantino rispose, leggendo un discorso d'apertura, che doveva valere
di programma per la sessione, ed esorto i Padri alla moderazione ed
alla concordia. Questo invito non fu pero molto ascoltato, poiche,
appena la seduta fu aperta, essa si muto in uragano. Tutti i vescovi
presero a parlare ad un tempo per accusarsi reciprocamente; ma
l'imperatore li calmo, e getto sul fuoco le denuncie che gli erano
state presentate dagli uni contro gli altri. E le discussioni sulla
dottrina incominciarono.

Costantino non impose apertamente alcuna opinione: si limito a
proclamare le decisioni prese ed a considerarle come definitive. Del
resto, egli aveva formulato la sua fede ufficiale, e non fu che dopo
averla accettata che i Padri poterono partecipare al sinodo.

Nondimeno ventidue vescovi ariani erano riesciti a penetrare
nell'assemblea, ed a presentare un simbolo ariano. La maggioranza, non
solo lo respinse, ma lo fece a brani. Venti di que'vescovi abiurarono,
persuasi forse da un motto spiritoso di Costanza, sorella di Costantino
ed ariana. All'_omusios_, che significa _consustanziale_, essa
consiglio di sostituire _omiusios_, che significa _simile in quanto
alla sostanza_. Prodigio d'un iota! tutti si arresero.

Due soli vescovi ariani, Secondo di Tolemaica e Teonate di Marmarica,
ricusarono di accettare codesta transazione, malgrado la pena
dell'esilio, minacciata da Costantino ai dissidenti.

E fu cosi che la parola _consustanziale_, condannata nel Concilio
d'Antiochia contro Paolo di Samosata, fa adottata dal Concilio
di Nicea! Ario fa condannato ed esiliato. Costantino, con una
circolare, notifico al mondo cattolico le decisioni del Concilio,
e il cristianesimo imperiale fu fondato. E pero vero che piu tardi
Costantino richiamo Ario dall'esilio, e mori ariano.

Il matrimonio de'preti fa rispettato.

Lo Spirito Santo fu trattato assai nobilmente, secondo l'espressione
di Voltaire; poiche di lui si disse soltanto: ≪Crediamo nello Spirito
Santo≫.

Due Padri ariani non sottoscrissero gli atti.

In compenso, due Padri ch'erano morti durante la sessione non vollero
mancare al loro compito. Si posero nottetempo gli atti suggellati entro
le loro tombe, e la mattina seguente si trovarono firmati.

Il Concilio fu chiuso il 24 di luglio. Costantino diede ai Padri uno
splendido banchetto, in cui Eustazio d'Antiochia fece un suntuoso
brindisi in suo onore.

Costantino aveva sostenuto tutte le spese del viaggio e mantenimento
de'vescovi. Inoltre ei li colmo di doni, e li rimando pure a sue spese.

Ecco il tipo d'un Concilio ecumenico. Vedremo come le cose andarono in
appresso.




V.


Il Concilio di Nicea aveva promulgato una specie di Costituzione
dell'anno VIII. Costantino, avendo fondato il cristianesimo ufficiale
e dogmatico, credeva aver decretato la pace de'suoi Stati e l'armonia
delle anime. Ma non fu cosi. I _trecento dieciotto_ vescovi, che
l'imperatore aveva scelto tra' _duemila quarantotto_ Padri giunti al
Concilio, erano una minoranza compiacente, che non poteva imporre
ne la sua volonta ne il rispetto del suo verdetto. La maggioranza
dell'Impero era ariana; la dottrina ariana era la piu filosofica; non
si volle dunque rassegnarsi. D'altra parte, le idee sono naturalmente
elastiche: piu si comprimono, e piu si dilatano. Una conflagrazione
generale scoppio nell'Impero: si faceva a gara per protestare con
maggiore energia, per difendersi con maggiore accanimento. E pero, un
Concilio ad Antiochia favorevole agli ariani; un Concilio ariano a
Tiro, che condanno sant'Atanasio di Nicea, malgrado l'appoggio potente
di Costantino, che v'intervenne con la forza--poiche era sempre lui che
convocava queste assemblee;--un Concilio a Gerusalemme, che trovo buona
la professione di fede di Ario, presentata dall'imperatore medesimo--il
quale si compiacque questa volta di trovarla eccellente;--i Padri
del Concilio di Tiro, chiamati a Costantinopoli dall'imperatore, che
condannarono di nuovo Atanasio; un Concilio a Costantinopoli, convocato
da Costanzo, figlio di Costantino, ariano; ed un nuovo Concilio ad
Antiochia.... sempre contrarii alla professione di fede di Nicea, ch'e
la nostra odierna.

Poi un Concilio a Roma in favore di questa professione di fede; un
Concilio a Milano contro Fotino, che negava la Trinita e la divinita
di Gesu; un Concilio a Costantinopoli (360) contro Macedonio, che
nell'esilio fondo la setta dei _Pneumatomachi_[3]; un Concilio a
Sardica, nel 347, convocato dai due imperatori, in cui i vescovi
orientali, in minoranza, rifiutarono di sedere, deliberarono a parte
in favore dell'arianismo, scomunicarono di nuovo i Padri occidentali,
niceani, che li avevano scomunicati, e cominciarono quello scisma che
divise la Chiesa cattolica in Chiesa greca e in Chiesa latina, Chiesa
d'Oriente e Chiesa d'Occidente.

Il Concilio di Sirmico tento una transazione, togliendo dal simbolo il
famoso _omusios_, non meno che l'_omiusios_--consustanziale, e simile
in quanto alla sostanza,--e persino la parola sostanza. Ma Costanzo
fece un decreto, che casso questa formula, e impose a' suoi sudditi il
semi-arianismo. Liberio, vescovo di Roma, si oppose: Costanzo lo mando
in esilio. Liberio si ritratto, si conformo alla volonta imperiale, e
fu richiamato. Ed ecco un papa eretico!

Del resto, son trentacinque gli eretici[4].




VI.


Aezio ed Eudossio predicarono la differenza assoluta del Padre e del
Figlio. Costanzo firmo la loro condanna nel Concilio d'Ancira, e
convoco un Concilio a Rimini per gli Occidentali, a Seleucia per gli
Orientali. I Padri di Rimini accettarono la fede della Corte; quelli di
Seleucia, tutti ariani, resistettero. Il Concilio di Costantinopoli,
composto di delegati delle due assemblee, sanci la formula di Rimini.

Giuliano, salito al trono, riaperse i tempii degli dei per tenersi
neutrale in mezzo a tutti i culti. Ma ei non teneva conto de'partiti.
Altri Concilii si riunirono; ed in fine, l'Occidente rimase pressoche
fedele alle dottrine di Nicea, l'Oriente si divise tra le differenti
sette ariane.

Gioviano, benche consustanzialista, lascio piena liberta a tutte le
sette. Il Concilio d'Antiochia (363) si uniformo alle credenze di
Rimini, e, risalendo alla formula di Nicea, tenne per l'_omiusios_. Il
semi-arianismo trionfo.

La tolleranza di Valentiniano diede buon giuoco ai consustanzialisti.

Il Concilio di Lampsaca diede un forte colpo all'arianismo orientale.
Il Concilio di Roma decise il trionfo, estendendo la consustanzialita
sino allo Spirito Santo. Quello d'Illiria confermo queste decisioni: e
Valentiniano, notificandole alle Chiese dell'Asia, ordino di rendere i
vescovi, piu ch'era possibile, ereditarii.

Graziano fu tollerante come il padre.

L'ondulazione della fede seguiva la credenza degl'imperatori, che
davano il tono alla Chiesa. Il vescovo di Roma prudentemente la subiva.
E pero la pace stava forse per istabilirsi, allorche Teodosio impose
a tutto l'Impero il consustanzialismo professato dal vescovo di Roma.
Ma le sette ariane si opposero a quest'ordine; e Teodosio convoco il
secondo Concilio ecumenico a Costantinopoli, per far prevalere le sue
dottrine e dare all'Impero l'unita della fede.

Centocinquanta Padri si affrettarono, come sempre, ad adempiere la
volonta imperiale. Nel 381 essi ratificarono la formula di Nicea, e
conservarono sulla sedia di Costantinopoli Nettario, un vecchio non
ancora battezzato, ma protetto dall'imperatore. Poi usarono allo
Spirito Santo la cortesia di dichiararlo _signore vivificante_, che
procede dal Padre.

Piu tardi, la posizione della terza persona, ≪che prima degli Ariani
era stata poca cosa≫, dice Potter, fu regolata dal _Filioque_, aggiunto
al simbolo, prima in Spagna nel 447, poi in Francia, nel Concilio di
Lione, l'anno 1274; e finalmente a Roma, che lo fece procedere anche
dal Figlio.

Teodosio converti in legge dello Stato i decreti del Concilio, e li
promulgo. San Gregorio Nazianzeno chiamo codesto Concilio _scena da
taverna_. Roma non lo considera come ecumenico.

Proscritta l'eresia per decreto sovrano, Teodosio credeva di poter
incrociare le braccia; ma la sua gioia non duro piu di quanto duri
codesto genere di decreti--otto giorni di terrore! La reazione
succedette in breve: l'arianismo muto forma in Asia, ma si stabili in
Europa ed in Africa.

Teodosio capi d'essere ridicolo ed impolitico, e modero il proprio zelo.




VII.


Il cristianesimo orientale prese allora tendenze mistiche. Queste
tendenze produssero un numero considerevole di sette, tutte comprese
sotto il nome di _gnosticismo_. Le credenze de' gnostici, mescolate di
sogni i piu strani e di pratiche carnali le piu esagerate, dovevano
naturalmente sedurre le donne. Esse si diedero quindi a praticare,
propagare e predicare le dottrine gnostiche, ne divennero le apostole e
le sacerdotesse.

I Concilii cominciarono l'opera loro, ed apersero il fuoco del
combattimento. Il Concilio di Saragozza condanno i Priscilliani. Questa
condanna diede alla setta un forte impulso, e la consolido nelle Gallie
ed in Italia. L'imperatore Massimo la fece giudicare dal Concilio di
Bordeaux. Priscilliano e sei altri gnostici furono giustiziati, altri
esiliati--e il priscillianismo prospero[5].

Venne poi una serie di Concilii per sostenere o per combattere le
opinioni di Origene e la corporeita di Dio; poiche parecchi Padri
credettero Dio materiale, tra gli altri san Giustino martire,
Lattanzio, Melitone e Tertulliano, che diceva: _Nihil est incorporale
nisi quod non est...._

Nestorio ed Eutiche, che entrarono in iscena, fecero dimenticare la
controversia di Origene e dell'antropomorfismo, il primo distinguendo,
il secondo confondendo le _due nature_ di Cristo.

San Cirillo, l'assassino d'Ipazia, accuso Nestorio all'imperatore di
non ammettere la divinita di Gesu e di ricusare a Maria il titolo di
madre di Dio, ≪non potendo (egli diceva) essere nello stesso tempo
la madre del Figlio e del Padre≫. L'imperatore Teodosio II convoco
il terzo Concilio ecumenico ad Efeso l'anno 431. Nestorio fa il
primo a giungervi con due ministri di Stato dell'imperatore, uno per
assistere al Concilio, l'altro per difenderlo colla forza. Cirillo, che
doveva presiedere, vi giunse alla sua volta. Nestorio e i commissarii
imperiali domandarono che l'apertura fosse rimandata sino all'arrivo
dei vescovi d'Antiochia e delle altre sedi dell'Oriente e dell'Italia;
ma Cirillo tiro innanzi.

Il commissario imperiale protesto, e si ritiro. Nestorio non volle
comparire dinanzi un tribunale incompleto, composto soltanto de' suoi
nemici. Ma la condanna di Nestorio fu pronunciata a tamburo battente.
Il commisssario imperiale e Nestorio spedirono all'imperatore la
narrazione di quella procedura.

L'arrivo del vescovo d'Antiochia e degli altri vescovi peggioro le
cose. Essi si dichiararono contro Cirillo, e il commissario imperiale
si schiero con loro. Allora il Concilio si divise in due, una parte
sotto la presidenza di Cirillo, l'altra sotto quella di Giovanni
d'Antiochia. Cirillo fu condannato alla sua volta; il che, dice
Voltaire, imbarazzo molto lo Spirito Santo--il quale era in causa.
L'imperatore, confermando pure la condanna di Cirillo e Nestorio,
richiamo dinanzi a se la discussione; e il nuovo commissario imperiale
rimando i Padri alla Corte, che allora risiedeva a Calcedonia.

Ecco ora la volta di Eutiche. Egli aveva combattuto Nestorio ad Efeso.
Ora spinse piu innanzi la sua dottrina, e disse che, dopo l'unione,
l'umanita e l'essenza divina di Gesu non formavano che una sola natura.
Il Concilio di Costantinopoli condanno questa dottrina. Eutiche ne
appello all'imperatore; poiche l'imperatore, che sosteneva la parte
principale nella confezione del dogma cristiano, era altresi giudice
supremo in materia di fede.

I commissarii imperiali sedettero co'vescovi in un nuovo Concilio,
il quale confermo i decreti del primo; ond'essi indissero una terza
assemblea, che doveva riunirsi egualmente ad Efeso, nel 479.

E fu questo il famoso Concilio _del brigantaggio_.

Centoventotto vescovi vennero in esso alle mani--come avevano fatto
i loro predecessori a Cirta, nel 355, e nel piccolo Concilio di
Cartagine. I Padri gridavano ≪che bisognava tagliare in due tutti
quelli che dividevano in due Gesu-Cristo≫. E due Padri calpestavano il
patriarca Flaviano, che mori per le ferite ricevute.

Eutiche fu riabilitato.

L'imperatrice Eudossia l'aveva ordinato.

Pur troppo le imperatrici, dappertutto e sempre, s'immischiano in
tutto--in un dogma, del pari che in un'acconciatura.




VIII.

Il quarto Concilio ecumenico fu convocato. Marciano, o piuttosto
Pulcheria sua moglie, rimasta vergine nel matrimonio, devota al vescovo
di Roma, Leone, riuni il Concilio a Calcedonia nel 451. Questo Concilio
fu l'ultimo degli ecumenici che fondarono la dottrina della Trinita.

Seicentotrentasei Padri si arresero agli ordini dell'imperatrice.

I legati romani furono i presidenti del Concilio.

Le dottrine di Nestorio e di Eutiche furono condannate, e fu proclamato
≪che il Cristo godeva di _due nature_, ciascuna delle quali conservava
la sua proprieta essenziale, benche formanti _una sola persona_≫.

I monaci presenti alle discussioni grugnirono, urlarono. Si volle
metterli alla porta, ma essi minacciarono di strangolare i vescovi.
Gli agenti dell'imperatore ristabilirono l'ordine. Quand'ecco, non si
sa piu quale delle due formule sottoscrivere, se quella dei legati
di Roma, o quella degli Eutichiani. Si penso di metterle ambedue nel
sepolcro di Santa Eufemia. All'indomani si apri il sepolcro: la santa,
dice Zonaro, aveva respinto a' suoi piedi lo scritto eutichiano, e
teneva nelle mani la formula cattolica, ch'essa presento graziosamente
all'imperatore. Allora Marciano si reco al Concilio, e pronuncio il
discorso di chiusura.

Questo Concilio, come gli altri, diede origine ad una serie d'altri
Concilii e d'altri torbidi.

Il Concilio di Cartagine aveva gia condannato la dottrina di Pelagio,
monaco bretonne, e quella di Celestio, prete scozzese, che affermavano
la liberta e dignita dell'uomo, respingevano la dottrina del peccato
originale, e rendevano, per conseguenza, nulli il battesimo e la
redenzione. Ma il Concilio di Diospoli casso quel decreto. Egli e vero
che i Latini intendevano poco il greco, e che i Greci non intendevano
punto il latino. Il Concilio di Milevo confermo in appresso la sentenza
di quello di Cartagine.

La Chiesa non esito mai a pronunciarsi contro la liberta, qualunque sia
la forma che questa prenda, politica, scientifica o religiosa.

Il Concilio d'Efeso (477) annullo le decisioni emesse a Calcedonia.
Tutto l'Oriente si agito per o contro codesto Concilio, e si suddivise
in sette e scismi infiniti. Le citta furono turbate da sommosse; il
sangue corse in Antiochia, a Costantinopoli ed altrove. Giustino
perseguito coloro che non pensavano come lui. Giustiniano, che si
piccava di teologia, decideva in fatto di dogmi--malgrado l'imperatrice
Teodora, che seguiva una credenza diversa dalla sua.

Giustiniano convoco poi un quinto Concilio ecumenico, raccolto a
Costantinopoli nel 455, e fece condannare di nuovo alcune opinioni di
Origene e le teorie di Ario, di Eunomio[6], di Macedonio, di Apollinare
e di altri. Vigilio, vescovo di Roma, non volle assistere al Concilio,
benche si trovasse a Costantinopoli. Giustiniano lo maltratto, e ne
ottenne quello che volle.

Il quinto Concilio ecumenico non e accettato come tale dalla Chiesa
latina.




IX.

Dopo, la quistione delle _due nature_, sorse la quistione delle _due
volonta_.

A quell'epoca tutti si occupavano di teologia, come noi ci occupiamo di
politica; e le donne discorrevano insieme delle due _ipostasi_, come
oggidi discorrono di stoffe.

I monoteliti non ammettevano che una volonta ed un'azione sola nella
natura del Cristo. L'imperatore Eraclio, essendo di quest'avviso, volle
sapere che cosa ne pensava il suo vescovo di Roma. Onorio ammetteva
invece due volonta, ammettendo le due nature. Eraclio non si arrese a
questa opinione. E percio, subito un Concilio monotelita ad Alessandria
e un Concilio contrario a Gerusalemme.

Ma egli era il padrone, e il papa piego.

Eraclio proibi, con editti, di parlare delle due nature e delle due
volonta, ed impose il monotelismo all'Occidente.

Il Concilio di Roma condanno questa dottrina.

Costante II strappo il papa Martino dalla sua sede, non meno che altri
vescovi, e li mando a morire in esilio.

Costante II fa poi assassinato in Sicilia.

Costantino Pogonato volle imporre a' suoi sudditi d'Oriente le dottrine
di quelli d'Occidente, per realizzare l'armonia della fede nell'Impero
e cancellare lo scisma. Egli convoco dunque il sesto Concilio ecumenico.

Circa duecento vescovi si riunirono a Costantinopoli l'anno 680.
Costantino presiedette il sinodo, avendo alla sua destra il patriarca
di Costantinopoli, alla sinistra i legati di Roma.

Il monotelismo fu condannato, il papa Onorio riprovato, e proclamato il
dogma delle _due volonta_.

Alcuni cattolici confondono questo Concilio con quello detto _in
Trullo_, che i protestanti dichiarano il settimo Concilio ecumenico.

Questo Concilio, ordinato da Giustiniano, si raccolse a Costantinopoli
l'anno 692, in una torre o salone del palazzo imperiale. Piu di
duecento vescovi risposero all'appello dell'imperatore. Roma non mando
a questo sinodo alcun legato speciale, ma vi si fece rappresentare
dagli agenti ordinarii che il vescovo di Roma manteneva alla Corte.

Giustiniano presiedette l'assemblea, ne firmo e notifico gli atti. Vi
fu lasciato il posto per la firma del papa; ma Sergio ricuso la sua
segnatura, a cagione di sei canoni consacrati dal Concilio e respinti
dalla Chiesa latina--tra gli altri, quello del matrimonio de' preti.

Altri Concilii impugnarono, per ordine dell'imperatore Filippico, le
decisioni di questo.

Lo scisma tra'Greci e Latini si estese.

Il monotelismo rimase sommerso dalla controversia delle immagini, che
prese posto nell'attenzione e nelle preoccupazioni pubbliche.

Inoltre il maomettanismo ed i barbari stringevano sempre piu da presso
il mondo imperiale.




X.


La controversia delle immagini comincio dall'editto di Leone Isauro,
che proscrisse le immagini, ad esempio dei Maomettani. Il papa Gregorio
II fece delle rimostranze, ma Leone insistette. Il papa riuni un
sinodo, scomunico l'imperatore, e gli tolse la sovranita dell'Italia.
Leone tento di far assassinare il papa; ma questi fece alleanza
co'Franchi, e consegno loro Roma e l'Italia.

Gregorio stabili il principio che l'imperatore non aveva ad
immischiarsi nelle cose della Chiesa: _Non oportere imperatorem de fide
facere verbum._

Lo scisma religioso prendeva quindi proporzioni politiche e nazionali.

La controversia si rincrudi, e provoco sommosse e proscrizioni. Il
potere del papa si consolido ed ingrandi; quello de' signori d'Oriente,
gia tanto spregevoli, perdette ogni giorno terreno.

Nuovo Concilio a Roma, che scomunico i nemici del culto delle
immagini. Costantino Copronimo convoco il settimo Concilio ecumenico a
Costantinopoli nell'anno 754.

Trecento trentotto vescovi, dopo aver tenuto, per ordine
dell'imperatore, delle assemblee provinciali in tutto l'Impero,
sedettero nel palazzo imperiale di Ieria. La sessione teologale duro
sei mesi, e l'idolatria delle immagini fu condannata.

Ma Roma rispose. Il Concilio di Stefano IV scomunico quello di
Costantino e gl'iconoclasti greci. Un mutamento succedette pero ben
presto nel Bosforo. L'imperatrice Irene, donna atroce e pia, che uccise
il marito e fece acciecare il figlio, si dichiaro iconolatra, ossia
partigiana degli adoratori delle immagini.

Irene era donna, quantunque devota; e le immagini sono un ornamento, un
oggetto di toeletta. Una donna non puo essere iconoclasta.

Irene riuni un Concilio a Nicea nel 787, il settimo ecumenico de'
Latini. Trecento cinquanta Padri vi accorsero. Irene li arringo, e il
Concilio condanno gl'iconoclasti. Ma Carlomagno gli oppose un sinodo
di trecento vescovi, riuniti a Francoforte (794), e, piu tardi, Luigi
il Buono una seconda assemblea, che decise tutto il contrario, e
proscrisse gl'iconolatri.

Un Concilio, indetto da Leone Armeno, non solo proibi le immagini,
ma ordino di bruciarle. Parigi ebbe nello stesso senso un Concilio
nell'824. Si dovette cedere. Il papa Anastasio, sempre infallibile come
i Concilii, fece, spezzare le statue e raschiare le pitture di San
Pietro.

Nondimeno la controversia non s'acqueto; e fu soltanto piu tardi, in un
Concilio convocato dall'imperatrice Teodora a Costantinopoli nell'842,
che, dopo una lotta di centodieci anni, il culto delle immagini fu
definitivamente riconosciuto.

Cosi le belle arti devono a due donne, Irene e Teodora, la
conservazione di questo campo glorioso de'loro trionfi--e noi non ce ne
lagniamo.




XI.


Ma i Concilii mutarono natura. Finora essi erano stati quasi tutti
dogmatici; d'ora in poi diverranno quasi tutti politici o disciplinari.

La Chiesa latina aveva anch'essa mutato carattere. Erasi emancipata
dall'autorita degl'imperatori d'Oriente, e mostrava la sua superiorita
di fronte a quelli d'Occidente. Essa non aveva, quindi, piu bisogno di
discutere le sue dottrine: le formulava, le promulgava e le imponeva.
Chi resisteva era appiccato od arso.

Lo scisma, per conseguenza, erasi complicato con l'elemento politico.

L'imperatore d'Occidente si levava contro quello d'Oriente, e lo
respingeva in Asia.

Un Concilio ecumenico, l'ottavo dei Latini, sanci per un momento
l'unione delle due Chiese, sotto Adriano II; ma ben presto l'ottavo
ecumenico dei Greci (879) ruppe l'accordo, casso i canoni del sinodo
latino, e l'anatomizzo, alla presenza stessa dei legati di quel papa
Giovanni VIII, ch'era stato scacciato dal popolo romano, e che, poco
dopo, da uno de' suoi parenti venne ucciso a colpi di martello.

La rottura fu allora compiuta e per sempre. I Padri delle due Chiese
non si riunirono mai piu, sino alla famosa mistificazione del Concilio
di Firenze (1439).

Il potere laico godeva frattanto di un'assoluta supremazia
sull'ecclesiastico. Un Concilio tenuto a Roma, sotto Adriano I, aveva
riconosciuto in Carlomagno e ne' suoi successori l'autorita di nominare
il vescovo di Roma--detto il papa.

Carlomagno non s'era servito di questa autorita, ma aveva esercitato
il diritto di controllare e confermare la scelta fatta dal popolo
e dal clero romano, di sorvegliare il clero e le forme del culto, e
di tassare i beni ecclesiastici. D'altra parte, il Concilio aveva il
diritto di decidere in quanto ai dogmi ed alle discipline.

Il Concilio era un potere costituente, al di fuori e al disopra
del potere pontificio, cosi in Occidente come in Oriente. Il solo
imperatore era al di sopra del Concilio, in quanto poteva convocarlo,
scioglierlo, presiederlo, ratificarne e proclamarne i decreti; ma non
gia imporre, per diritto, questa o quella formula di credenza, piu
che il papa o il patriarca. Ora si trattava di rovesciare, per mezzo
dei Concilii od altrimenti, codesta autorita laica del re, codesta
supremazia del Concilio sul papa. Inoltre trattavasi di ottenere
l'autorita suprema sulla monarchia, sulla Chiesa, sul popolo e sul
mondo. E fu questa impresa che produsse tutte le sciagure de' secoli
successivi.

Gli scismi, per lo piu, provennero dalla parte de' papi; i Concilii,
dalla parte de' principi. Ecco perche i papi li hanno sempre temuti e
respinti; ecco perche essi cercarono di sovrapporre la loro autorita a
quella del Concilio.

Sarebbe superfluo il continuare a tessere la storia particolareggiata
de' Concilii, dopoche abbiam visto in quale strano modo, da quali
mani e con quali materiali la dottrina di Cristo venne alterata e la
dottrina cattolica fabbricata. I costumi essendo mutati, non sarebbe
oggidi che a titolo di curiosita storica che noi potremmo raccontare
come il sacerdozio e stato rimondato, reso docile e servile a'vescovi
ed al papa, e come i papi hanno a poco a poco costruito la propria
autorita[7].

Ma, siccome per la Chiesa, del pari che per la diplomazia, un canone o
un trattato, che cesso di aver forza di legge, rimane sempre in vigore
come precedente, utile ad essere ricordato in certe eventualita, cosi
noi abbozzeremo ancora il racconto di qualche Concilio. D'altra parte,
se la Chiesa s'e cristallizzata sovra un banco di dottrine ch'essa dice
ortodosse, l'eresia--cioe l'opposizione, la riforma, il progresso--non
ha punto abdicato; ieri ancora la Congregazione dell'Indice condannava
dei libri eretici, e domani il ventunesimo Concilio ecumenico di Roma
decidera sulla incompatibilita della scienza e della civilta col dogma.
Seguiamo dunque di lontano codesta permanente protesta dell'eresia,
l'usurpazione del potere spirituale sul temporale, e la resistenza
laica contro l'invasione ecclesiastica.




XII.


Il Concilio di Magonza (848), poi quello di Cressi sulla Sara, alla
presenza di Carlo il Calvo, ed altri posteriori proscrissero la
dottrina di Gottescalco, il quale, basandosi su S. Agostino, professava
il fatalismo sotto il nome di _predestinazione_, e insegnava il dogma
d'una triplice divinita nella trinita.

La dottrina della grazia e del libero arbitrio fu fondata.

Quattro Concilii si tennero a Costantinopoli (859-869): i Greci e i
Latini vi si scomunicarono a piu potere. Fozio vi fu, alla sua volta,
eletto e deposto; Martino II vi fu deposto da Fozio; e Fozio fu
riconosciuto da Giovanni VIII, il quale dichiaro Giuda tutti coloro che
dicevano che lo Spirito Santo procedeva dal Padre e dal Figlio--sempre
infallibilmente!

Ottone convoco un gran Concilio nella basilica di San Pietro a Roma
(963) per porre un termine ai disordini del papa Giovanni XII, cui il
Concilio accuso d'omicidio, d'incesto e di sacrilegio. Il papa rispose,
scagliando la scomunica al Concilio; ma il Concilio gli fe' notare
ch'egli aveva commesso un errore di grammatica nel suo interdetto,
e lo condanno. Giovanni scomunico l'imperatore Ottone; ma questi lo
destitui, ed elesse in sua vece un laico, Leone VIII[8]. Un marito
geloso che, trovando Giovanni presso sua moglie, lo uccise a colpi di
martello, non semplifico la situazione: un altro successore fu dato a
codesto bel vicario di Cristo!

Leone VIII, nel Concilio di Roma (964), depose Benedetto V, e confermo
che il solo imperatore ha il diritto di eleggere i papi. Dichiarazione
inutile! Tutti elessero, specialmente le cortigiane, che fecero
nominare i loro figli e i loro amanti[9].

Nel Concilio di Pavia (996), Gregorio V scomunico il papa Giovanni
XVI ed il tribuno Crescenzio[10]. Altri Concilii scomunicarono i
preti maritati. Enrico III, e Clemente II da lui eletto[11], fecero
condannare i simoniaci nel Concilio di Sutri (1047). Poiche tutto si
vendeva a quell'epoca[12]; e i costumi ecclesiastici erano cosi infami,
che non oso citare nemmeno in latino le indignate parole di S. Pier
Damiano.

Il Concilio di Tours (1055) condanno Beranger e Giovanni Scott; e il
dogma della presenza reale nelle due specie fu sancito. Stefano IX[13]
e Niccolo II rinnovarono i Concilii (1057-1059) contro il matrimonio
dei preti e i simoniaci; ma i fabbricatori de' Concilii erano essi
medesimi cosi incancreniti, che il papa Alessandro II fu costretto
a giurare dinanzi al Concilio di Mantova (1067), che non era un
simoniaco, come il suo competitore Cadulo[14].

Nel Concilio Lateranense (1076), Gregorio VII scomunico l'imperatore
Enrico IV, lo dichiaro decaduto dall'Impero, e sciolse i suoi sudditi
dal giuramento di fedelta. Quattro anni dopo (1080), nel settimo
Concilio di Roma, egli riconobbe Rodolfo come capo legittimo degli
Stati germanici, e fondo il potere dei pontefici romani sulle corone
delle cristianita.

Enrico IV rispose al Concilio di Bressanone, e depose il papa.

Cosi i Concilii di Roma, sotto Gregorio VII, annullarono quello che il
Concilio di Roma, sotto Leone VIII, e quello di Sutri, sotto Clemente
II, avevano stabilito circa l'elezione de' papi e la supremazia del
poter temporale sullo spirituale.

Il Concilio di Magonza scomunico poi il Concilio di Quedlimburgo.

Nel Concilio di Clermont (1095), Urbano II benedisse la prima Crociata,
predicata nel Concilio di Piacenza da Pietro l'Eremita; ed assolse
l'imperatrice Prassede, la quale pubblicamente si confesso, _senza
arrossire_ (dice il papa), delle immonde pratiche, a cui suo marito,
come essa affermava, l'aveva assoggettata--_tantas spurcitias non tam
commisisse quam invitam pertulisse._ E nessuno de' Padri arrossi.

Ma, dopo tutto, Prassede era brutta, ed aveva tutte le smanie d'una
donna di quarant'anni.

E non fu canonizzata.




XIII.


Passo oltre il Concilio di Roma (1099), in cui Urbano scomunico
il suo rivale; quello Lateranense contro i Greci separati dalla
comunione latina, a proposito della procedenza dello Spirito Santo,
sempre in quistione; quello di Reims, in cui Calisto II scomunico
≪Carlo-Enrico, imperatore nemico di Dio, e Burdin, falso papa[15]≫;
quello Lateranense, il primo ecumenico indetto dai papi dopo la loro
separazione dai Greci (1122), nel quale Calisto III accetto la rinuncia
delle investiture, consentita da Enrico V alla Dieta di Worms: il che
pero non tronco la controversia tra il sacerdozio e l'Impero.

Nel Concilio Lateranense, X ecumenico (1139), il papa Innocenzo II
dichiaro di diritto divino le decime ecclesiastiche, e condanno Valdo
e i Valdesi, Pietro de Bruys, che negava la validita del battesimo
ai bambini--i quali non possono credere per procura,--e Arnaldo da
Brescia, che combatteva il poter temporale ed annunciava parecchie
dottrine, insegnate piu tardi da Abelardo e Lutero.

Il Concilio di Sens, infatti (1140), condanno Abelardo, del quale il
violento san Bernardo diceva: ≪che parlava della Trinita come Ario,
della grazia come Pelagio, e della persona di Cristo come Nestorio≫.

Il Concilio di Pavia, riunito da Federico Barbarossa, scomunico
Alessandro III, e riconobbe Vittore, malgrado il parere della Chiesa,
che lo designa come antipapa.

Alessandro non si rassegno. Riuni un Concilio ad Anagni, si
fe'dichiarare eletto canonicamente, e scomunico il suo rivale,
l'imperatore e i Padri di Pavia. Fu questo papa che, secondo la
leggenda, mettendo il piede sulla testa di Barbarossa, vinto dagli
Italiani alla battaglia di Legnano, esclamo: _Super aspidem et
basiliscum ambulabis!_

_--Non tibi, sed Petro!_ rispose il Barbarossa umiliato.

_--Et mihi et Petro!_ replico Alessandro.

Il terzo Concilio Lateranense, XI ecumenico (1179), fulmino gli eretici
con pene atroci. Essi erano gia stati terribilmente trattati al
Concilio di Reims (1148), in cui S. Bernardo, divinamente feroce, aveva
fatto condannare Gilberto de la Poree, eterodosso circa la dottrina
della Trinita, ed Eone, il quale, basandosi sul testo _per eum_ (per
Eon) _qui venturus est_, spacciavasi un po' come un Messia.

Gli eretici erano gia stati posti al bando dell'umanita dal Concilio
di Verona (1184) contro i Paterini--specie di Manichei;--da quello
di Parigi (1210), che condanno Amaury, e fece bruciare i libri
d'Aristotile--poiche Amaury aveva fatto ogni sforzo per maritare la
filosofia aristotelica col cristianesimo, come nel terzo secolo erasi
amalgamata la dottrina di Gesu con quella di Platone; e nel Concilio
di Laterano (1215), XII ecumenico, in cui Innocenzo III, circondato
da ambasciadori di imperatori e di re, indisse una Crociata contro i
Vodesi, e specialmente contro gli Albigesi, e scomunica l'imperatore
Ottone, per aver chiamato _re dei preti_ il suo rivale, quello stesso
Federico II che vedremo scomunicato alla sua volta.

La parola _transustanziazione_ non fu conosciuta che dopo questo
Concilio. Fu vietato di fondare nuovi Ordini religiosi; il che non
tolse che se ne fondassero poscia altri novanta, i quali si accasarono
meglio che poterono nel mondo, ove i loro predecessori avevano gia
preso i migliori posti:

  _Bernardus montes, colles Benedictus amabat,
  Nemora Franciscus, dives Ignatius urbes._

(Bernardo amava le montagne, Benedetto le colline, Francesco i boschi,
ed Ignazio le ricche citta.)

Il dodicesimo e tredicesimo secolo furono fecondi di eresie, non meno
del terzo, quarto e quinto; e furono, per giunta, insanguinati. Il
braccio secolare si tuffo senza posa nel sangue, ed accese i roghi,
sempre per ordine del potere ecclesiastico.

댓글 없음: